Alla guida: Cadillac XT4, il Suv per distinguersi

di Luca Di Grazia
Provata dopo una lunga attesa dovuta alle contingenze attuali e alla crisi dei chip elettronici, ecco Cadillac XT4. Qui il mio primo approccio con la novità proveniente dagli Usa (https://motori.ilgiornale.it/cadillac-xt4-e-anche-un-po-italiana/). Moderno Suv della Casa americana, ideato in chiave europea, dimensioni compatte, massa relativa, brillante nelle prestazioni, XT4 si presenta sul mercato italiano come una alternativa alle auto un po’ “mainstream” che hanno riempito le vie delle nostre città: sì, perché l’obiettivo dichiarato sono le concorrenti di Bmw, Audi e Volkswagen. Certamente, questa vettura verrà selezionata da chi vuole uscire dal gregge dominato dai teutonici.

Materiali di pregio negli interni, molta tecnologia: mi ha colpito il ripetitore a vibrazioni che si interfaccia tramite il sedile di guida con… i glutei: mi spiego meglio, i “bip” che informano della presenza di ostacoli, ciclisti e pedoni nelle vicinanze, vengono accompagnati da un inaspettato “toccamento”. Si può, comunque, escludere.

Abbastanza agile, la versione provata è dotata del moderno propulsore turbo a benzina dotato di 200 cv, che si mostra all’altezza di tutte le situazioni: ha un allungo notevole e spinge magistralmente anche solo con un filo di gas, ma non sopporta di essere messo alla corda: schiacciando a fondo il pedale dell’acceleratore, le prestazioni sono ottime, però la tonalità emessa dal propulsore diventa un fastidioso ronzio che riesce a penetrare nell’abitacolo ampiamente insonorizzato, che permette normalmente una conversazione senza alzare il volume della voce.

Il cambio a 9 marce è studiato per tenere il motore nel momento di coppia più adatto alla situazione, però, forse, un cambio così frazionato non è adatto a un pacioso veicolo da famiglia: diciamo che è un preziosismo di marketing, un blasone in più di cui si poteva fare a meno. La Casa comunica che è possibile un consumo di circa 8 litri/100 km a velocità costante, merito anche del sistema che spegne 2 cilindri e permette di ridurre i consumi.

La tenuta di strada è rassicurante anche se portata agli estremi, ricordo ancora che è un’auto da famiglia, che risulta sorprendentemente agile. Gli interni sono semplici ed eleganti, merito di una “designer” italo-americana che lavora per General Motors.

Non è l’unico tocco nostrano: infatti, il motore della versione Diesel è stato progettato a Torino presso il centro GM Powertrain. Il display non è invasivo come su molte vetture recenti che tendono a distrarre il conducente con schermi di dimensioni televisive che costringono a distogliere lo sguardo dalla strada.

Molto interessante la funzione che simula la vista dall’alto, grazie alle numerose telecamere, che permette manovre millimetriche, unite ai già citati sensori a “toccamento”. Belli i cerchioni in lega, ottimi gli pneumatici, trazione sicura garantita dal differenziale a doppia frizione che fornisce la coppia alla ruote che ne ha più necessità, ovviamente il veicolo è dotato di trazione integrale. Velocità di 210 orari, prezzo da 49.480 euro (dato fornito dal distributore per l’Italia, il Gruppo Cavauto). Insomma, una scelta fuori dal comune, ma di grande soddisfazione.

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