Alfa Romeo Tonale, il secondo Suv del Biscione
di Piero Evangelisti
Per il momento bisogna chiamarlo “concept”, ma Alfa Romeo Tonale, quando la versione definitiva arriverà sul mercato durante il 2020, non differirà molto dal prototipo che è in questi giorni esposto sotto i riflettori del Salone dell’Auto di Ginevra. O, perlomeno, è quello che tutti auspicano perché questa volta i designer del Centro stile Alfa hanno davvero osato tanto, andando alla ricerca di armonie avveniristiche rispettando i valori fondamentali del brand, con il risultato di creare un Suv (o Cuv, non fa alcuna differenza) che emerge prepotentemente per la sua bellezza.
In comune con la grande Stelvio, a parte il fatto di appartenere alla stessa grande famiglia degli Utility Vehicle e di portare il nome di un altro passo alpino, non c’è molto, perché manca, innanzitutto, lo sfoggio di muscoli che caratterizza la sorella più grande. Le linee tese di Tonale nascono tutte dallo “scudetto” anteriore e raggiungono, attraverso fiancate dove vuoti e pieni sono dosati con maestria, la coda caratterizzata dal lunotto avvolgente. Gli interni sono hi-tech – con il quadro strumenti digitale da 12,3” affiancato a un touchscreen da 10,5” – ma anche qui è ben presente il Dna sportivo del marchio.
Una prima assoluta
Tonale debutta con un primato, perché sarà la prima ibrida plug-in della Casa del Portello. L’elettrificazione, anche se solo parziale, di un’Alfa Romeo farà saltare sulla sedia gli alfisti puri che, tuttavia, non devono allarmarsi, perché la tecnologia Phev, che assicura la marcia a emissioni zero per un certo numero di chilometri e la riduzione di consumi ed emissioni, mette la potenza del motore elettrico al servizio di quello termico aumentando la disponibilità di cavalli quando si decide di pigiare sull’acceleratore, lontano dalle Ztl dove Tonale, in modalità elettrica, potrà circolare liberamente. Scegliere la virtù, insomma, non significherà quindi rinunciare all’adrenalina.