Alfa Romeo Giulia, bentornato Biscione
di Federico Falsini
2016: Alfa Romeo annuncia Giulia. Lo confesso, all’inizio ero scettico. C’erano alcuni dettagli estetici che non mi convincevano come proporzioni delle ruote, taglio delle portiere, ma poi… Come spesso accade, non cambia solo il meteo, ma muta anche l’attenzione dell’occhio umano. Ed ecco che come per magia mi sono ritrovato a guardare la nuova Giulia pensando che sia una delle più belle macchine mai disegnate negli ultimi anni. Ma tutto ciò rimaneva una mia idea nell’osservare la vettura per strada o in spot pubblicitari.
Alla fine mi è stata data la possibilità di testare e quindi constatare se Giulia fosse una “vera” Alfa Romeo anche su strada o un poster ben fatto da un azzeccato marketing.
Dentro e da fuori
L’esemplare in prova era una versione gasolio 2.2 da 180c v con cambio automatico a 8 rapporti. La carrozzeria di un bel blu metallizzato. Tutto qui? Eh no… adesso viene il bello! Sono rimasto stupito dalla qualità generale, interni con una bella selleria in pelle fronteggiante una plancia altrettanto ben fatta di plastiche morbide al tatto. Vani portaoggetti con “chiusure frenate”, luci di cortesia che si spengono gradualmente, un buono spazio generale, anche nei posti posteriori (anche se l’uscita non è agevolissima).
Fanaleria anteriore adattiva, con un ottimo fascio luce. Bagagliaio spazioso e ben rifinito, invisibili luci poste all’interno delle maniglie esterne che illuminano soltanto la presa per la mano (ad apertura automatica basta avvicinarsi con la chiave in tasca). Roba da vetture tedesche… In tutta onestà, non ho ricordo di una Alfa Romeo da 20 anni a questa parte così ben rifinita. Una delle migliori di sempre probabilmente.
Rimanendo sui paragoni con le concorrenti tedesche, si apprezza anche la seduta elettrica che arretra/avanza automaticamente per facilitare l’ingresso/uscita dall’ auto. Il sistema audio/infotainment è piuttosto semplice, il telefono si è abbinato immediatamente, la qualità dell’interfono molto buona come il sound generato da una playlist piuttosto varia, sia pop che rock.
La strumentazione è completa e non troppo dispersiva (il richiamo Alfa Romeo alla sportività ritrovata sta anche nel voler evidenziare il tachimetro e il contagiri rigorosamente a lancetta). Il computer di bordo elenca svariate informazioni, selezionabili dall’ utente. Però, stiamo parlando di una auto e ancora non ho scritto niente di meccanica…
Fiato alle trombe
Allora veniamo a ciò che mi premeva di più: la Giulia che tutti decantano per aver fatto ritrovare l’amore negli Alfisti è veramente così gratificante? In una parola: sì. Decisamente. Confesso che le aspettative fossero alte, ma l’emozione provata è andata oltre ogni conferma.
Partiamo dal motore. Ma era veramente un Diesel? Perché se è vero che come tutti i propulsori a gasolio l’allungo oltre i 4.500 rpm muore è altrettanto vero che questo già da poco sotto i 2,000 comincia a spingere di brutto. E oltre i 4.000 “canta” come un Freddie Mercury dei tempi migliori. Posso solo immaginare come sia il benzina da 280 cv, pura goduria con i punti patente messi seriamente a rischio.
Non scordiamo che le dimensioni generali sono tutt’altro che contenute e l’auto pesa sempre poco oltre 1.500 kg. Ma francamente, non si avvertono. Questo grazie anche al cambio AT8. Premetto che sono un nostalgico e adoro fare con il cambio manuale scalate 5a-3a in momenti di guida “allegra”, ma riconosco la bontà delle moderne trasmissioni specie a doppia frizione. Be’, sul cambio Alfa Romeo c’è poco da dire. Dolcissimo in automatico (quasi non si avvertono i passaggi), molto pronto in manuale specie in modalità Dynamic. A quest’ultima modalità, selezionabile con un selettore sul tunnel centrale, riconosco una “reale modifica” della guida. Mi spiego: troppe volte nelle auto si trovano tasti “Sport” o similari della cui presenza poco si avverte. Ecco, qui è tutta una altra storia.
Sterzo, acceleratore, sospensioni, cambio.. tutto è più reattivo. Lo stesso intervento dell’ Esp è più mitigato, sempre in sicurezza, ma lascia trapelare qualche brivido genuino per la schiena del pilota. Già, perché ricordiamo che è finalmente tornata la motricità posteriore che enfatizza trazione/tenuta di strada che hanno riportato Giulia ai fasti di un tempo! Semplicemente, è sempre in presa. A qualsiasi andatura. Equipaggiata con gomme invernali, il test si è svolto sull’ asciutto con una temperatura piuttosto mite. Con le gomme estive allora come si comporterà? Ho il sospetto che sarà così incollata alla strada che se si asfalta una nuvola potrebbe salirci.
Ci sarà pure un difetto su quest’auto? Lo sterzo? Macché. Pronto e con la giusta consistenza, non direttissimo come una Mini, ma è anche quasi un metro più lunga. Magari consuma tanto. Neanche… Con la consueta prova empirica (pieno carburante-km parziale-pieno carburante alla stessa pompa) su 220 km misti guida molto-molto allegra/tratto statale a 90km/h costanti il risultato è stato 12.78 km/litro. Tra l’altro il computer di bordo indicava 8.2 litri/100 km.
Quindi sbagliava di poco e in peggio. Ulteriore info, a 95 km/h in “D” il motore gira a 1.300rpm, a 1,600rpm siamo a 120km/h. Il cruise control adattivo funziona molto bene, riconoscendo per tempo la vettura che ci precede solo e soltanto nella medesima corsia.
Difetti
Okay, ma degli aspetti negativi vogliamo parlarne? Già…i difetti.. Forse il montante anteriore infastidisce specie nelle curve strette? Basta correggere muovendo leggermente la testa. Un paio di comandi sul volante non sono illuminati? Si trovano lo stesso al tatto. La visibilità generale non è il massimo? Ci sono i sensori e la telecamera posteriore. Rumore da rotolamento dei pneumatici ribassati? Si, ma non ci scordiamo dell’alto limite di tenuta di strada garantito!
Allora? Li elenchiamo o no?
Lo ammetto, ho cercato per tutto il tempo dei difetti veri. Sia nella meccanica sia nell’estetica. Ho ascoltato detrattori, pareri negativi da amici e conoscenti, trovando solo giudizi come di chi critica il neo sul labbro a Cindy Crawford ! Non riesco proprio a vederli… L’ho appena riconsegnata, le ho dato un ultimo sguardo, come si saluta un amore che parte per un viaggio lontano.