Alfa Romeo: campionessa del noleggio

di Pier Luigi del Viscovo, direttore di Fleet & Mobility

Alfa Romeo è il brand che destina al noleggio la quota maggiore di auto: il 54% delle vendite in valore, nel 2019. Lo riporta l’analisi sul mercato a valore, curata dal Centro Studi Fleet&Mobility col sostegno di Dataforce e Viasat, che vede in seconda posizione Audi e poi Volvo, rispettivamente con il 45 e 40%. Il prodotto aiuta: Giulia e, soprattutto, Stelvio sono molto orientati a quel target. Tra le 15 auto più vendute nel noleggio, Stelvio ha la quota a valore più alta insieme a Jeep Renegade, 3,4%, ed è quella con il più elevato valore medio a listino, quasi 53.500 euro.


Ma non è solo questo. Alessandro Grosso, da diversi mesi a capo del brand ma con anni di esperienza nel mercato flotte a livello Emea, sottolinea l’importanza delle politiche commerciali: «Stiamo puntando ai professionisti e alle Pmi, con la formula “Noleggio Chiaro”, ma non solo. I clienti stanno rispondendo molto bene, sia alla nostra captive Leasys sia agli altri noleggiatori. Ma anche la rete dei broker, in sinergia con i nostri concessionari, contribuisce a coprire bene il territorio locale».

Alfa Romeo, inutile nasconderlo, è qualcosa di più di un marchio automobilistico: è l’icona di quella sportività accessibile che un popolo di appassionati ai motori vuole e deve avere. Clienti o non clienti, molti fanno il tifo per il Biscione. Ma non è facile, con due soli prodotti, belli finché si vuole, sostenere gli economics del brand. Ne è consapevole Grosso: «La rete deve continuare a credere e sostenere il brand in attesa che arrivi Tonale. È questa la mia sfida, che si traduce in obiettivi concreti di volume».

Ma stimolare le vendite di un brand premium è affare delicato, perché il rischio di svenderlo e pregiudicarne l’immagine, per l’ennesima e forse ultima volta, è sempre dietro l’angolo. Con oltre la metà vendute a noleggio, l’impatto sul valore residuo innescherebbe una spirale negativa difficile da recuperare. Qual è allora la strategia di Fca? «Stelvio va sostenuto – conclude Grosso – ma è da Giulia che possiamo aspettarci molto di più. Ci lavoriamo ogni giorno affinché esprima tutto il potenziale d’immagine. Sono innamorato di Giulia, perché è un prodotto bellissimo, elegante e di incomparabili emozioni, ma è adatto a un pubblico ben definito che vogliamo scovare e intercettare».

 

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