Al volante della 812 Superfast, la Ferrari da 800 cavalli
di Pierluigi Bonora
Eccoci in piazza Michael Schumacher, a Fiorano. Tra noi e la storica palazzina bianca dove è conservato pressoché intatto l’ufficio di Enzo Ferrari, ci sono le 812 Superfast pronte per il battesimo sull’attigua pista e poi sulla strada. Questa Ferrari, esposta in marzo al Salone di Ginevra, rappresenta la più potente stradale a 12 cilindri di serie mai costruita a Maranello. Il motore V12 di 6.5 litri scatena 800 cavalli a 8.500 giri/minuto. Le prestazioni sono impressionanti. Sulla pista di un aeroporto supererebbe la velocità di decollo di un grosso jet: 340 orari. Lo 0-100 è bruciante: 2,9 secondi, l’inchiodata da 100 a 0 orari potentissima: stop in 32 metri. Il prezzo è quello di una Ferrari: poco sotto i 300mila euro (291.642 euro, chiavi in mano). Ne saranno prodotte meno di mille unità.
Il nuovo “Rosso 70 anni”
Ovviamente è un supercar per intenditori, per coloro dal portafoglio gonfio che vogliono vivere quotidianamente un’esperienza emozionante e gratificante. E visto che ci troviamo nel 70° anno del Cavallino rampante, i progettisti hanno deciso di proporre il modello anche in un nuovo rosso, denominato «70 anni», proprio quello che ci viene assegnato per la prova sul circuito e poi nell’entroterra modenese: una novantina di chilometri tra colline, stradine, rettilinei e passaggi in centri abitati.
«Prima di tutto – ci avvisa il collaudatore Raffaele de Simone – avrete a che fare con 800 cavalli gestibili. Dopo pochi chilometri vi accorgerete che la macchina vi è cucita intorno. Le dimensioni (è lunga 4,657 metri e larga 1,971) e il paraurti da 8.000 euro non vi devono intimorire nelle manovre in città. La macchina si rivelerà come un prolungamento del vostro corpo che finisce subito davanti a voi». C’è chi chiede cosa accade se si pigia il pulsante «launch» (partenza sparata): «Lo potete usare al posto del clacson – risponde Raffaele con una battuta – tutti si gireranno pensando di avere alle spalle una F1». Meglio non provarci. In città è consigliabile tenere il manettino sul volante in posizione «Sport»? «Sì, per non farsi notare troppo».
In pista a Fiorano
Calzati sottocasco e casco, la pista di Fiorano è tutta per noi. Prima con Raffaele alla guida per tutte le istruzioni di rito, poi da soli. Quattro-cinque giri veloci ma con prudenza, quanto basta per vivere una decina di minuti da pilota: ripresa formidabile, rettilineo a tutto gas (o quasi), frenata potente prima della curva in fondo, memori dei consigli di Raffaele: «Dateci dentro con il piede, per rallentare serve frenare forte, senza paura. I freni carboceramici non soffrono problemi di temperatura». Qualche collega, più bravo al volante, si lascia andare in evoluzioni un po’ spericolate. Buon per lui. Dai box il personale non si perde un secondo delle nostre prove. Ed è sempre pronto a intervenire. Tolto il fastidioso casco, eccoci finalmente in strada.
E poi sulle strade dei dintorni
La nostra 812 Superfast è talmente attaccata al suolo che all’inizio, soprattutto in curva, non essendo abituati, può dare un senso di malessere, soprattutto al posto passeggero e se si fissa il piccolo display (prestazioni, infotainment, ecc). Prese le misure, comincia il vero divertimento sulle strade collinari accompagnati dall’esclusivo sound. Il manettino sul volante resta in posizione «Race». La 812 Superfast propone il meglio della F12berlinetta (il motore V12 risulta modificato per il 75%) e della serie limitata F12tdf di cui riprende l’asse posteriore sterzante. Per la prima volta è stata introdotta la guida elettrica. Ridotti del 30% i tempi di cambiata e tagliate le emissioni di CO2 da 360 a 340 g/km. Grande il lavoro svolto dal team di Flavio Manzoni, capo del centro stile, sull’aerodinamica.
Al ristorante Cavallino, di fronte alla fabbrica, appassionati della «Rossa» da tutto il mondo per qualche istante distolgono lo sguardo da foto storiche e cimeli disseminati ovunque: dalla cucina spuntano le tagliatelle al ragù.