Aftermarket ricambi : più qualità e investimenti in innovazione

di Paolo Vasone*

Per il secondo anno consecutivo, nel 2019 il mercato dei ricambi automotive registra un lieve rialzo, con r isultati migliori nel secondo semestre rispetto al primo. A livello di famiglie prodotto anzianità, un trend in crescita i materiali di consumo, legati alla manutenzione ordinaria delle vetture circolanti, che, vale la pena ricordarlo, in Italia hanno un’età mediana elevata: l’età mediana è infatti di 11 anni e 3 mesi a fine 2018. Anche l’aumento del fatturato derivante dalla vendita e manutenzione di componenti elettrici ed elettronici segue una tendenza positiva consolidata, visto il contenuto tecnologico via crescere, anche in termini di complessità, che caratterizzano il prodotto auto dell’ultimo inizio .

La contrazione mostrata dalle altre famiglie prodotto, invece, si lega a più fattori. In alcuni casi, c’è un fattore stagionale, responsabile di andamenti altalenanti nei diversi periodi dell’anno. Nel caso dei componenti motore, invece, si conferma una tendenza tipica degli ultimi anni, dovuta a una sempre maggiore affidabilità del sistema motore, che riduce la necessità di interventi durante il ciclo di vita della vettura.

In generale, può avere avuto un peso anche la progressiva riduzione delle prestazioni chilometriche verificatasi negli ultimi anni – la percorrenza media annua degli acquirenti di auto nuove in Italia è passata dai 17.300 km del 2000 ai 14.520 del 2019 _ anche a seguito delle misure che Regioni e Comuni hanno messo in campo, anche nel 2019, spesso in maniera non coordinata e a volte inefficace, per limitare il traffico, soprattutto nelle regioni del bacino padano, cercando, così, di contribuire al miglioramento della qualità dell’aria. 

Sottolineo, in conclusione, che se il 2019 ha fatto sentire forte l’impegno delle istituzioni, a livello europeo, in materia di sviluppo sostenibile e ha reso più tangibile anche la revisione dei piani produttivi, del portfolio prodotti e delle strategie dei produttori di autoveicoli in Europa, l’aftermarket non sta sentendo meno di altri comparti le scosse di questo cambiamento epocale. I veicoli elettrificati e connessi sono il che avanzano e anche le attrezzature per la manutenzione e la riparazione si evolve, diventando più complessa e costosa, per non parlare delle competenze degli addetti ai lavori. Nuove competenze sono richieste per intervenire su dispositivi elettronici e di assistenza alla guida, sensoristica, motori elettrici e ibridi.

Nascono, quindi, nuove esigenze formative, non solo tecniche, ma anche legato al rinnovamento di un modello di servizio al cliente sempre più completo e attento, spesso anche “su misura” (prolungamento degli orari, servizio a domicilio). Non a caso, Anfia ha inserito tra le proposte emendative alle Legge di Bilancio 2020, senza maggiori oneri per la finanza pubblica, l’estensione del credito d’imposta per formazione Industry 4.0 alla mobilità elettrica, per favorire la riqualificazione delle competenze dei lavoratori, inclusi gli addetti del post-vendita. 

La filiera dei produttori di ricambi rappresentata da Anfia risponde a queste novità puntando su qualità e investimenti in innovazione, ed è attraversata anch’essa da profondi mutamenti negli assetti dei maggiori player in gioco, compreso il network della distribuzione, che lascia emergere nuovi equilibri e nuove dinamiche.

*Coordinatore della Sezione Aftermarket del Gruppo Componenti Anfia

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