L’Alfa Romeo 158 “Alfetta”

Alfa Romeo, quando l’heritage è vittoria

di Gabriele Villa

Rinnovando al meglio i fasti di un tempo si è aperta all’Headquarter parigino della Federazione Internazionale dell’Automobile in Place de la Concorde, la FIA Hall of Fame, galleria realizzata per celebrare la storia della Formula 1 e rendere omaggio agli eroi che hanno reso grande questo sport motoristico attraverso i decenni.

L’evento di presentazione ha coinciso con la prima cerimonia annuale di investitura: all’Automobile Club de France saranno infatti celebrati trentatré piloti che hanno vinto, almeno una volta, il titolo più importante dell’automobilismo sportivo, il FIA Formula One World Championship. Presenti più di 20 piloti e, al loro fianco, alcune delle vetture più iconiche della storia della Formula Uno. Tra queste non poteva mancare la leggendaria Alfa Romeo 158 “Alfetta”, portata alla gloria da Nino Farina e proveniente da “La macchina del tempo – Museo Storico Alfa Romeo”. La vettura fa parte della preziosa collezione Fca Heritage, il dipartimento del gruppo dedicato alla tutela e alla promozione del patrimonio storico dei marchi italiani di Fca.

Il ritorno del Biscione in F1

La sua presenza è quanto mai attuale, visto il ritorno del marchio Alfa Romeo in Formula 1: il prestigioso brand del Gruppo Fca ha infatti siglato una partnership tecnico-commerciale pluriennale con il team svizzero Sauber F1 Team a partire dalla prossima stagione. La squadra si chiamerà Alfa Romeo Sauber F1 Team, e l’accordo prevede una cooperazione strategica, commerciale e tecnologica in tutte le possibili aree di sviluppo anche attraverso la condivisione di ingegneri e personale tecnico specializzato di Alfa Romeo. La partnership costituisce la base di ulteriori opportunità per le due società in Formula 1 e per il settore automotive in generale. D’altra parte Alfa Romeo è sinonimo di corse e prestigio tecnologico in tutto il mondo. Ha preso parte alla Formula 1 dal 1950 fino al 1988, sia come costruttore sia come fornitore di motori. Già al suo debutto, nel 1950, Alfa Romeo vinse il primo campionato mondiale piloti con Nino Farina proprio con l’Alfa Romeo 158, che vide la luce alla fine degli anni Trenta. Il team guidato da Gioachino Colombo tracciò le linee della GP Tipo 158, presto soprannominata “Alfetta”.

Quel terzetto di F imbattibili

Il motore era un inedito 8 cilindri in linea, distribuzione bialbero e alimentazione con compressore volumetrico Roots. Il cambio era in blocco con il differenziale sul ponte posteriore. La potenza in prima battuta era di 195 cv, ma già nel 1939 salì a 225 cv.  Alla fine del conflitto, le corse ripresero faticosamente, senza una classifica generale e nel 1947-1948 quella delle “Alfetta”- giunte ormai a 275 cv per 270 km/h grazie al compressore a doppio stadio – fu una schiacciante superiorità. Nella stagione 1950 si disputò il primo Campionato del Mondo di Formula 1. La potenza dell’Alfa Romeo 158 salì a 350 cv per 290 km/h, e le vetture furono affidate alla squadra delle tre “F”: Nino Farina, Juan Manuel Fangio e Luigi Fagioli, un terzetto per il quale, secondo il progettista Giuseppe Busso, “il problema principale era decidere quale dei tre piloti avrebbe dovuto vincere il campionato”. Delle sette gare valide per la classifica, la 158 se ne aggiudicò 6, disertando come tutti i costruttori europei la 500 Miglia di Indianapolis. A partire dal debutto al Gp di Silverstone, l’Alfa Romeo sarà imbattuta, conquistando i primi tre posti della classifica e vedendo Giuseppe “Nino” Farina primo iridato della neonata Formula 1. Un successo ripetuto nell’annata successiva, quando la monoposto 159 conquistò nuovamente il titolo mondiale grazie al campione Juan Manuel Fangio.

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