Airp: incentivi e rispetto delle norme
Un credito d’imposta sulla spesa relativa all’acquisto di pneumatici ricostruiti e maggiori controlli sulla legge che obbliga le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi a destinare almeno il 20% dei loro acquisti di pneumatici di ricambio ai ricostruiti. Sono queste le richieste emerse durante la 58^ Assemblea Generale dell’Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici). Queste misure darebbero un importante impulso alla diffusione dei pneumatici ricostruiti, che rappresentano un pilastro dell’economia circolare.
Il presidente di Airp, Stefano Carloni, nella sua relazione introduttiva ha sostenuto che occorre una norma che incentivi l’acquisto di pneumatici ricostruiti, che hanno una grande valenza ecologica: con la tecnologia della ricostruzione, infatti, è possibile prolungare la vita dei pneumatici e ritardarne lo smaltimento, con evidenti benefici ambientali. “Le possibilità di intervenire – ha sottolineato Carloni – non mancano. Una soluzione possibile sarebbe un credito di imposta a favore degli utilizzatori finali. Si tratta di una misura che senz’altro offrirebbe un’importante leva al mercato, valorizzando concretamente la virtuosità ambientale della ricostruzione”.
Carloni ha evidenziato anche come sia necessario fare rispettare la quota obbligatoria del 20% riservata ai pneumatici ricostruiti negli acquisti di pneumatici di ricambio da parte delle flotte di autoveicoli delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi. Si tratta di una prescrizione contenuta nella legge Finanziaria per il 2002, prescrizione che è stata dettata essenzialmente per finalità di tutela dell’ambiente, ma che oggi, nella situazione di crisi che stiamo vivendo, acquista ancora più importanza in quanto consente anche notevoli risparmi nella gestione delle flotte pubbliche e quindi della spesa pubblica.
“Purtroppo – ha rimarcato Carloni – tale prescrizione viene disattesa da molti enti tenuti ad applicarla. Sarebbe quindi opportuno che le amministrazioni pubbliche osservassero scrupolosamente la legge per quanto riguarda l’impiego dei pneumatici ricostruiti e ciò anche in considerazione del fatto che la quota del 20% riservata ai ricostruiti nell’acquisto di pneumatici di ricambio non è certo elevata. Basti pensare al caso della Francia, che ha recentemente posto come obbligatoria la scelta dei pneumatici ricostruiti per il 100% degli acquisti di pneumatici effettuati dallo Stato (con la sola esclusione dei veicoli militari e dei veicoli destinati a servizi di emergenza). Al fine di garantire l’effettiva applicazione e dunque l’efficacia di questa misura, Airp ribadisce la necessità di introdurre l’obbligo di verifica sugli acquisti effettuati, prevedendo anche un sistema di sanzioni in caso di non ottemperanza alla norma”.
All’assemblea di Airp è intervenuto anche Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, con una relazione sugli scenari economici alla luce degli effetti del Covid-19. Quagliano ha sottolineato come il Covid-19 abbia colpito il nostro Paese in un momento in cui non si era ancora superata la crisi precedente, che è quella nata nel 2008. “Il Prodotto Interno Lordo all’inizio di questa pandemia – ha affermato Quagliano – era ancora sotto del 4% rispetto al Prodotto Interno Lordo del 2007. Quindi non c’è solo da ritornare alla situazione pre-Covid, ma bisogna anche ritornare alla situazione ante 2008. Questo è l’obiettivo che l’economia italiana deve porsi e che anche il settore della ricostruzione di pneumatici ha davanti, ed è un obiettivo che non si può mancare”.