A Milano auto sullo stesso piano di armi e porno
E per fortuna che al Recente #FORUMAutoMotive on-line , Dedicato al tema “Mobilità e ideologia”, l’assessore alla mobilità del Comune di Milano, Marco Granelli, aveva testualmente affermato:” … non ho mai detto di essere contro le auto … “.
Ma basta leggere l’avviso pubblico relativo alle aree urbane con cui Palazzo Marino si rivolge a soggetti privati e pubblici, intenzionati a presentare l’organizzazione progettuale in qualità di sponsor, per capire – se ce n’era ancora bisogno – che l’ amministrazione milanese ha l’auto (e chi sta a monte e a valle) come suo principale nemico.
E se questo fa parte della serie ” la scoperta dell’acqua calda “, il contenuto del bando è rappresentato da una gravissima offesa all’interno del settore, e non solo in quell’auto collegata tout court “brutta, sporca e cattiva”.
Recita l’avviso: “… sono in ogni caso esclusi proposte di sponsorizzazione riguardanti la propaganda di natura politica (e qui ci sarebbe da discutere visto chi lancia l’iniziativa), sindacale, filosofica (come sopra) e religiosa”.
Quindi, e qui arriviamo al punto: “È vietata la pubblicità diretta o collegata alla produzione o distribuzione di tabacco, super alcolici, materiale pornografico, uno sfondo sessuale, inerente armi, MARCHI AUTOMOBILISTICI NON COERENTI CON LE POLITICHE DI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE PROMOSSE DAL COMUNE DI MILANO, nonché messaggi offensivi, incluse le espressioni di fanatismo, razzismo, odio o minaccia o … “.
Complimenti a tutti, a partire dal sindaco Beppe Sala, con i suoi fedelissimi valutatori Granelli, Pier Francesco Maran e C per aver equipaggiato l’auto al peggio (porno, razzismo, armi, …) . Dicano, gli inquilini a tempo di Palazzo Marino, se esiste un marchio che non ha fatto della politica verde la sua bandiera. Per non parlare dei fiumi di investimenti “verdi” portati puntualmente avanti in questi anni per rispondere alle norme sempre più stringenti e, diciamo la verità, anche esagerate imposte.
Questa attrezzatura è pesante e deve essere inserita nel settore a risposta dura. Qualche esempio: basta alle sponsorizzazioni per le iniziative del Comune, basta concedere l’auto in uso a queste amministrazioni (vadano in bici o in monopattino).
E si esigano scuse ufficiali.
Mi scusi ma non le dice nulla che per giustificare la “congestione” del traffico e dunque l’Area C il Comune di Milano da anni strozza le carreggiate per aumentare appunto la congestione ?
La tecnica più utilizzata è al semaforo creare un enorme corsia di svolta a sinistra con semaforo con freccia verde che scatta dopo parecchio e lasciando solo una corsia per chi deve proseguire.
Come hanno fatto ad esempio in via Pontaccio oppure in viale Sarca.
Hanno un pregiudizio ideologico nutrito dai più abbienti , il loro elettorato, che vuole un centro libero dalle auto della plebe durante la settimana cosi loro possono circolare in controsenso con le loro bici e poi prender eil loro SUV per andare a fare il WE senza incontrare traffico.