Covid-19: a #FORUMAutoMotive analisi a 360 grandi

 

Nemmeno la pandemia da coronavirus è riuscita a fermare #FORUMAutoMotive che ha riunito gli interpreti del mondo automotive nel suo primo webinar di settore. Tre ore di confronto che hanno visto succedersi i più autorevoli e preparati esperti del mondo della mobilità, i quali hanno analizzato la situazione attuale identificando le soluzioni per la ripartenza dopo la lunga inattività. Ma servono, ovviamente, interventi puntuali da parte del Governo, non dettati da ideologie.

 

ForumAutoMotive, via al primo Italian Automotive Webinar

La prima edizione dell’Italian Automotive Webinar è stato un successo. Coordinato da Pierluigi Bonora, fondatore di ForumAutomotive e giornalista de Il Giornale, e da Geronimo La Russa, presidente dell’ACI di Milano, la variante virtuale del classico appuntamento che riunisce tutta la filiera ha cercato di dare risposte concrete a domande concrete: “Covid-19 e ripartenza: When (quando) What (cosa) Who (chi) Where (dove) Why (perché)?” il titolo del webinar.

  Foto: Geronimo La Russa, presidente di Aci Milano, ha co-moderato l’evento

 

 

L’unità d’intenti di tutta la filiera automotive

Una lunga serie di interventi in videoVoci diverse, provenienti da tutta la filiera, che in questa occasione, più che in tutte quelle precedenti, hanno mostrato un’unità di intenti e, soprattutto, idee chiare sulle strade da seguire, al contrario di chi dovrebbe gestire una ripartenza che si annuncia problematica per tutti. A cominciare dalla mobilità urbana, come ha sottolineato Geronimo La Russa, con Milano e Roma che pensano di risolvere il problema della riduzione fino al 75% della capienza del trasporto pubblico con biciclette classiche e a pedalata assistita. “Restringendo le carreggiate e dipingendo piste ciclabili non otterremo altro che nuovi ingorghi, ed è esattamente l’opposto di ciò che invece secondo noi è da fare. L’uso dell’auto non sarà un capriccio, ma una necessità. Per questo motivo sarebbe più utile pensare a tariffe agevolate per i parcheggi”.

 

Le due ruote e il trasporto locale

Pier Francesco Caliari. direttore generale di Confindustria Ancma, ha sottolineato come il decreto appena presentato abbia dimenticato le biciclette sulle quali conta così tanto. “Non se ne parla, ed è paradossale che il 4 maggio non riapriranno nemmeno i negozi di biciclette. Quello che serve è un nuovo modello di intermodalità, ma deve essere un piano studiato e condiviso; non si può decidere per ideologia o per sentito dire”. Antonio Bobbio Pallavicini, vicesindaco di Pavia e presidente del Dipartimento Mobilità e Trasporti di ANCI Lombardia: “Bisogna monitorare spostamenti e flussi per comprendere come cambierà la mobilità. Il Governo ha idee confuse”. E poi gli aspetti psicologici (“Bisognerà fare i conti con paure e angosce” ha puntualizzato la dottoressa Francesca Maisano, psicologa e psicoterapeuta all’ospedale Fatebenefratelli Sacco di Milano) e la sicurezza su strada: “Il ritorno in strada potrebbe portare a comportamenti ancora più intolleranti” ha sottolineato Roberto Sgalla, ex prefetto ed esperto in sicurezza stradale.

 

Manca un piano strategico per l’automotive

Michele Crisci, presidente di Unrae, ha precisato: “Oggi in Italia manca un piano di emergenza dei trasporti”. Gli fa eco Paolo Scudieri, presidente di Anfia, e proclamato in questa occasione “Personaggio dell’anno 2020 di #FORUMAutoMotive”: “Al Governo non sfuggirà l’importanza di un settore che conta 5.700 aziende e assicura un gettito di 76 miliardi di euro ogni anno. La parola chiave deve essere sburocratizzazione”.

 

Concessionari auto, quale futuro?

La ripartenza dei concessionari auto sarà molto difficile: “Chi rottama ha un’auto vecchia, non sempre si può permettere una vettura nuova – ha ricordato Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto – la soluzione può arrivare dall’usato fresco che arriva da aziende e Partite Iva”. Il programma del webinar è stato completato dalla presentazione della più recente analisi di AlixPartners, presentata dal suo managing director, Dario Duse. Uno studio che è uscito dai confini nazionali, per analizzare e incrociare i risultati con quelli di Cina e Stati Uniti, fortemente colpiti dal Covid-19 come l’Italia. “L’emergenza – le parole di Duse – è purtroppo arrivata in un periodo che non era tra i più positivi, e si teme che in Italia si possa perdere tra il 35 e il 44% dei volumi”.

 

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