Incubo Covid-19: dottor Colao, ci faccia ripartire

 

di Paolo Magri, presidente di Confindustria Ancma (lettera inviata a Vittorio Colao, capo della Task Force del Governo per la ripartenza)

Il nostro sistema industriale e la rete di distribuzione e vendita stanno subendo un danno economico molto rilevante, la tenuta è a rischio.  Ecco perché chiediamo la riapertura immediata delle imprese del settore.

I nostri associati sono pronti a riprendere già oggi e a farlo con responsabilità, adottando in modo rigoroso i protocolli sanitari condivisi con le parti sociali, nell’interesse dei lavoratori e della tutela di un mercato contraddistinto da una forte stagionalità.

A differenza di altri settori, quello delle due ruote concentra infatti la gran parte delle vendite nel periodo tra aprile e luglio. Solo nel mese di marzo, con la chiusura dei concessionari, abbiamo subito una contrazione del 66% rispetto all’anno precedente e le previsioni su maggio sono molto negative: proprio per le caratteristiche del nostro mercato difficilmente potremmo recuperare una parte di questi volumi se si protrarranno le chiusure.

Il 18% della produzione europea di biciclette e quasi la metà di moto avviene in Italia: parliamo di un eccellenza industriale da circa 320mila veicoli e 2,6 milioni di bici all’anno, a cui si aggiungano importanti realtà industriali e artigianali che producono accessori, componenti e abbigliamento tecnico che hanno fatto la storia di questo settore a livello internazionale.

Il nostro è un tessuto commerciale costituito da circa 5.000 negozi, piccole realtà imprenditoriali talvolta a conduzione familiare, che in questo momento con l’adozione, ad esempio, di misure di vendita alternative potrebbero in qualche modo tornare a respirare e favorire la diffusione di bici e moto.

Le due ruote, siano esse a pedale, a motore o a trazione elettrica giocheranno infatti un ruolo importantissimo nella mobilità individuale della ripartenza, soprattutto nei contesti urbani, dove possono assicurare in maniera esclusiva il distanziamento sociale, la velocità negli spostamenti e una maggiore sostenibilità ambientale.

 

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