Blasetti (Mercedes): l’auto del dopo Covid-19

di Roberta Pasero

“V-Day in Times Square”. Una foto simbolo, di quelle che non si dimenticano. Un marinaio, un’infermiera e un bacio. Però l’amore non c’entra, perché i due protagonisti, catturati da Alfred Eisenstaedt per Life, erano perfetti sconosciuti. C’entra la fine della Seconda guerra mondiale. C’entra la felicità. È così che immagina la ripartenza Eugenio Blasetti, vulcanico direttore comunicazione Mercedes-Benz Italia. “Immagino un momento simbolico e liberatorio che ci farà capire come la nostra guerra sia finita”.

E allora cosa accadrà in Mercedes?

“Ripartiremo con il lancio di tantissimi modelli importanti. Come GLB, GLA Shooting Brake, GLE diesel plug in e molti altri. Anche se in realtà in queste settimane non ci siamo fermati del tutto”.

Come avete messo in corner il Covid-19?

“Con il nostro showroom virtuale, una piattaforma digitale che consente di vedere tutte le automobili disponibili dai concessionari, di fare simulazioni finanziarie, di acquistarle entrando in contatto con il dealer e anche di averla in pronta consegna al proprio domicilio”.

Con consegna delle chiavi con il drone come fa in Cina il vostro partner Geely per evitare ogni contatto?

“Non arriviamo ancora a tanto. Però lo show-room sta dando ottimi risultati come dimostrano le visualizzazioni di GLB che abbiamo lanciato proprio in queste settimane obbligatoriamente in modo virtuale con contatti che stanno crescendo in modo costante”.

Concessionarie virtuali ma officine aperte?

“Assistenza garantita per truck e bus, per tutti i veicoli commerciali e anche per le auto del personale sanitario che sta affrontando l’incubo Coronavirus. Inoltre, è assicurato anche il servizio di emergenza per tutti”.

Mercedes-Benz è in prima linea con tante iniziative importanti contro il Covid-19. A cominciare dalla realizzazione dei respiratori a Brixworth dove vengono prodotte le Power Unit di F1. 

“Sì, sono davvero molte. E per non dimenticare nessuno spaziano dai respiratori salvavita ai disegni delle nostre auto da colorare che si possono scaricare sul nostro sito e sui social per tenere occupati i bambini”.

Dopo uno stop forzato di due mesi cambierà secondo lei il nostro rapporto con l’automobile?

“Penso che almeno nei primi tempi verrà rivalutata rispetto ad altri mezzi di trasporto pubblico perché ci sentiremo più sicuri viaggiando individualmente piuttosto che su autobus o metropolitane affollate”.

Quali saranno le motorizzazioni vincenti?

“Ci sarà spazio per tutte le tipologie di automobili, però una novità rispetto a oggi nel segmento premium saranno le plug-in hybrid: anche se l’idea è che siano sfavorevoli per il prezzo ci si accorgerà che con il canone di noleggio queste macchine costano fino a 130 euro al mese in meno rispetto al modello endotermico. Nelle città invece cresceranno le piccole elettriche: per esempio, noi quest’anno prevediamo di vendere 6.000 Smart”.

I motori endotermici sono destinati a restare fermi ai box?

“No. Li sceglierà chi è più sensibile al prezzo. E chi si accorgerà che, come è stato ampiamente dimostrato, le ultime Mercedes sono filtri a 4 ruote. Che emettono dei valori bassi sia di NOx sia di particolato indipendentemente dall’aria che aspirano, in alta montagna come nei tunnel delle grandi città”.

L’uso obbligato delle tecnologie virtuali sta cambiando il modo di lavorare e di comunicare: influirà anche sul mondo automotive?

“La tecnologia sta dimostrando di poter migliorare anche la qualità. Consente, per esempio, di fare interviste televisive da casa o da chissà dove cambiando persino il fondale in modo da sembrare in uno studio televisivo, ma anche di fare riunioni di lavoro meno dispersive. Ci aspetta una sfida appassionante: bisognerà raccontare anche le automobili in modo differente, ricominciando dalla creatività, dalla fantasia. Puntando sulla gioia di vivere. E ripartendo proprio da quella foto del bacio. O dal boogie-woogie, la colonna sonora simbolo nel secondo dopoguerra della ritrovata libertà”.

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