Giovanni Affinita, executive director di Sapa
Sapa in aiuto ai giovani del Napoletano
Sapa è un’azienda innovativa e all’avanguardia del settore automotive. Negli ultimi anni si è distinta in particolare per il brevetto del Metodo One-Shot, un sistema che favorisce una produzione più veloce e più attenta all’ambiente grazie a componenti più leggeri e a una notevole riduzione degli sprechi.
Tuttavia Sapa, nonostante questa spinta internazionale che la caratterizza, ha da sempre posto un’attenzione particolare al territorio e ad alcuni contesti più difficili sui cui l’azienda ha deciso di investire per farne venire alla luce le vere capacità delle persone in difficoltà.
Dal 2010 è nata la Fondazione Angelo Affinita ONLUS che raccoglie l’eredità umana e spirituale di Angelo Affinita, fondatore di Sapa. L’idea che sta dietro a questo progetto è di operare in alcune aree critiche sia valorizzando le potenzialità del territorio sia per offrire delle possibilità ai giovani che lo abitano. Il pilastro fondamentale non è donare un pesce, facendo assistenzialismo, ma insegnare a pescare cioè imparare a crescere con uno stile di impresa. Gli ambiti in cui si riflette questa attenzione sono infatti: il sostegno all’infanzia; l’educazione; la formazione professionale.
Quella educativa, del resto, è stata un’attenzione che la famiglia Affinita ha sempre rivolto al proprio contesto: anche all’interno di Sapa, alcune importanti iniziative in questo senso caratterizzano il reparto denominato Sapa Academy, dove la formazione è al centro. Il fulcro è sicuramente la collaborazione con l’Università e il premio Angelo Affinita, un premio di ricerca che ogni anno viene attribuito ad alcuni giovani che si distinguono per il loro studio in un ambito di ricerca affine a quello di Sapa. Ma non solo. Oltre ad alcune collaborazioni con scuole locali, Sapa sostiene lo studio elargendo un buono libri per i suoi dipendenti e molte altre iniziative, segno che non c’è crescita senza formazione.
L’ultimo importante progetto che vede Sapa coinvolta è la creazione di un centro formativo per ragazzi dai 13 ai 15 anni. Si chiama “La scuola del Fare” ed è nato all’interno dell’Istituto Don Bosco, nel rione Doganella di Napoli. L’11 febbraio scorso, l’incontro di presentazione dal titolo “Futuri Possibili” in cui diversi relatori hanno raccontato le possibilità che un luogo come questo racchiude. Indirizzato ai ragazzi che nella scuola tradizionale non hanno trovato un luogo di espressione, La Scuola del Fare si pone come un’alternativa sensibile alle competenze del singolo, in sinergia con le aziende del territorio che avranno anche una responsabilità pratica: a loro verranno affidate alcune ore di insegnamento, in affiancamento ai docenti.
I due corsi che prendono il via per 40 ragazzi sono: Operatore di riparazione per veicoli a motore e Sistemi e Servizi logistici. Sapa insieme a Fca, Sda, Garofalo e molti altri partner entra in questo progetto con un ruolo di importanza fondamentale sia per la presenza sul territorio sia per la possibilità di passare un periodo di stage presso i suoi stabilimenti.
Antonio Riva, presidente della fondazione “Alberto e Franca Riva”: “La scuola vuole sostenere la crescita professionale e umana di questi ragazzi. Abbiamo messo in rete fondazioni del territorio, scuola, aziende, istituzioni. Vogliamo fare di questa scuola un punto di riferimento per la Campania, non solo per Napoli. Come partner aziendali abbiamo privilegiato soprattutto aziende del territorio, con cui creare un ponte tra formazione e lavoro.”
Queste le parole di Giovanni Affinita, executive director di Sapa è e membro del cda: “Per noi è un onore e un dovere avere contribuito in questo progetto fornendo gli insegnati per alcune lezioni. Questi oltre che formatori sono fonte di ispirazione e testimonianza per i ragazzi, in cerca di una guida per costruire il proprio futuro. Credo sia compito di ognuno di noi contribuire alla crescita del nostro territorio, nel modo che è più vicino al nostro modo di essere, al nostro modo di fare. Sapa è a tutti gli effetti una realtà internazionale, ma è proprio per questo che non dimentica dove affonda le sue radici. L’educazione è il primo passo per riuscire a realizzarsi nell’ambito che ciascuno desidera, noi a questo crediamo molto.”