Se l’ausiliario fa il vigile a nostre spese
Mi chiedo: perché mai c’è chi continua imperterrito a elevare multe per divieto di sosta anche in zone che non sono di sua competenza? (fuori dai parcheggi delimitati dalle strisce blu). L’ausiliario della sosta non è un pubblico ufficiale, non è un agente della polizia locale, cioè un vigile urbano. Quindi, deve rimanere nel suo brodo. Inoltre, chi è preposto a ratificare queste multe illegittime per quale motivo fa finta di non accorgersi dell’anomalia? Con un po’ di necessaria attenzione basterebbe guardare sulla notifica il timbro in alto a sinistra per capire chi ha elevato la multa. In pochissimi lo fanno: meglio pagare per evitare rogne e perdite di tempo. Invece, chi impugna la sanzione, constatata l’irregolarità, è sicuro di spuntarla.
A smascherare questo increscioso modo di fare, che vale però un sacco di soldi per le casse dei Comuni (Milano, per esempio, ha conquistato il titolo di capitale europea delle multe) è Simone Baldelli, ex vicepresidente della Camera, nonché responsabile del Dipartimento difesa dei consumatori di Forza Italia. Con la capogruppo di Forza Italia a Montecitorio, Mariastella Gelmini, il deputato ha presentato – guarda caso a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano – la proposta di legge che intende mettere la parola fine a questo abuso legalizzato.
Il testo sarà presto discusso in aula. Se tutto filerà liscio (e non vediamo perché non dovrebbe) gli ausiliari della sosta smetteranno di operare, in alcuni casi, come se fossero vigili urbani. È incredibile che cose del genere accadano con il tacito assenso delle autorità. Basta far cassa e continuare a mungere l’automobilista. Baldelli, sostenuto nell’iniziativa da legali e rappresentanti dei consumatori (alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, l’avvocato Gabriele Alfonzetti e Mario Gatto, di Globo Consumatori, insieme a Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia a Milano), apre un varco nel mondo delle irregolarità legalizzate. Oltre a quella delle multe, infatti, ne sono emerse altre: telecamere agli ingressi delle Ztl non omologate (anche le postazioni Autovelox) e ingannevoli per i turisti stranieri. È ora di finirla.