VinFast, appena nata ma con idee ben chiare
di Piero Evangelisti
Se non fosse che l’Oriente è ancora un immenso bacino di potenziali automobilisti – centinaia di milioni di persone in Cina e India non hanno nemmeno la patente – e che l’ambiente riesca a sopportare una loro motorizzazione, difficilmente sarebbe comprensibile la fondazione di una nuova Casa automobilistica in Vietnam, la prima di un Paese in forte espansione.
In appena un anno VinFast è giunta al Mondial de l’automobile presentandosi con due nuove vetture che non tarderanno a entrare in produzione e che già nel nome, Lux, dichiarano la loro natura premium. A confermarlo ci sono le dimensioni, con una lunghezza di quasi cinque metri, sia per la berlina sia per il Suv, e finiture ricche anche se fin troppo appariscenti.
VinGroup in Vietnam è un gruppo attivo nei più svariati settori e ha deciso di creare quello che mancava: l’automotive. Con molti miliardi da investire è partita la caccia a designer, ingegneri e industrie di componentistica europei per creare i due nuovi modelli e la fabbrica dove costruirli. Si è partiti dallo studio del marchio affidato a Pininfarina che ha realizzato una bella “V”, niente di fantasmagorico, e le due auto disegnate e costruite per il Salone.
Cuore teutonico
Lo chassis della Lux A2.0, la berlina, e della SA2.0, il Suv, arriva da Bmw e sempre da Monaco giungeranno i primi propulsori allineati al livello delle vetture. La Germania appare come il maggior bacino dove gli indocinesi sono andati a pescare, perché fra i fornitori citano Bosch (abbastanza scontato visto che oggi è difficile costruire un’automobile che non abbia qualche pezzo prodotto dal gigante dell’elettronica tedesco), e poi Siemens e i maestri dei cambi della Zf.
La lista è lunga e ci fermiamo qui in attesa che a metà del prossimo anno vedano la luce le prime auto in veste definitiva per capire se il collage di competenze e intelligenze sia riuscito a dare vita a un nuovo brand con un futuro.