Tutto sul bollo e il superbollo

“Tra le cartelle esattoriali fino a 1.000 euro stralciate e annullate con il decreto fiscale 2018 ci sono anche quelle relative al mancato pagamento del bollo auto fra il 2000 e il 2010. A dirlo è una sentenza della Corte di Cassazione (n. 11410 del 30 aprile 2019) secondo la quale fino al 2010 l’importo medio dell’imposta automobilistica era inferiore ai 1.000 euro, dunque entro i limiti previsti dal nuovo decreto fiscale”. A dirlo l’Unione nazionale consumatori (Unc), ricordando che a beneficiare della sanatoria sono anche i possessori di vetture che hanno in corso un contenzioso con il fisco o che hanno avviato un ricorso.

Parlare di abolizione del bollo auto per tutti, avverte l’Unc, non è però esatto: “Vediamo perché rispondendo a cinque domande che, probabilmente, tanti consumatori si saranno posti”. Non tutti possono ottenere lo stralcio delle cartelle esattoriali per i bolli auto non pagati fra il 2000 e il 2010. Questa possibilità vale, infatti, esclusivamente nel caso in cui le cartelle abbiano un importo inferiore ai 1.000 euro, superato il quale non si potrà richiedere l’applicazione della rottamazione e l’annullamento del contenzioso.

Il tempo per presentare la domanda è scaduto lo scorso 31 luglio 2019. Chi ha fatto in tempo a rispettare questa scadenza potrà versare le somme dovute senza l’applicazione di sanzioni in un’unica soluzione entro il 30 novembre 2019, oppure rateizzarle in un massimo di 17 rate entro e non oltre il settembre del 2021.

Per chi deve far fronte a cartelle esattoriali per il mancato pagamento dei bolli autonegli ultimi anni superiori ai 1.000 euro non cambia, invece, nulla rispetto al passato. Questi possessori di auto dovranno infatti versare regolarmente le imposte dovute al fisco. In generale, non vengono modificate in alcun modo neanche le pratiche ordinarie per il pagamento del bollo auto. L’imposta, si ricorda, si paga per il possesso e la circolazione di una vettura di proprietà e viene calcolata sulla base della potenza dell’auto, anche se questa non viene utilizzata. La tassa si paga entro il mese successivo alla scadenza, in base alla data di immatricolazione del veicolo.

Una sentenza della Corte Costituzionale (n. 122 del 20 maggio 2019) ha riconosciuto alle Regioni il compito di definire importi ed esenzioni, sempre comunque entro i vincoli imposti dalle norme dello Stato. Le Regioni non hanno invece competenza per ciò che concerne le auto di grossa cilindrata. In questo caso, l’importo del cosiddetto superbollo è stabilito e riscosso direttamente dallo Stato. Tutti i possessori di vetture possono pagare il bollo auto negli uffici postali, tramite bollettino, nelle rivendite abilitate Aci oppure online sul sito www.aci.it.

Anche nel caso dell’Rc auto (responsabilità civile auto) non cambia nulla rispetto al passato. L’ammontare dell’assicurazione, che è obbligatoria e che ogni automobile deve possedere per poter circolare, varia in base alla compagnia assicuratrice con cui è stato firmato un contratto di assicurazione.
A prescindere dalla sanatoria sui pagamenti arretrati del bollo auto introdotta con il decreto fiscale 2018, sono diverse le categorie di possessori di vetture esentati dal pagamento dell’imposta o che possono beneficiare di uno sconto. Non pagano il bollo le persone disabili o invalide che si avvalgono della legge 104, i possessori delle auto ibride o elettriche, le auto intestate a onlus, le ambulanze e le vetture adibite al trasporto di sangue o di organi. Riduzioni dell’imposta sono invece previste per le auto alimentate a metano. Uno sconto del 50% sul bollo è infine riconosciuto a chi possiede vetture storiche certificate che hanno dai 20 ai 29 anni di età.

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