Si metta mano con urgenza al Codice della strada

di Roberto Sgalla*

“Purtroppo, l’obiettivo che l’Europa ci aveva dato, arrivare al 50% della riduzione di morti, cioè meno di 2000, entro il 2020, probabilmente non è più raggiungibile. Però, un ulteriore sforzo è d’obbligo e ci induce ad alcune riflessioni. La prima riflessione è un auspicio. Il Parlamento riprenda l’esame del disegno di legge sulla riforma del Codice della Strada in particolar modo per provare ad arginare l’aspetto della distrazione alla guida. La distrazione oggi è una delle cause maggiori dell’incidentalità stradale, se non la prima in assoluto, e quindi c’è l’esigenza di introdurre maggiori e più efficaci sanzioni come la sospensione immediata della patente.

L’altro auspicio è che il governo rimetta all’ordine del giorno un disegno organico di riforma, cioè una vera e propria legge delega per il Codice della Strada. Gli interventi che possono interessare singoli argomenti sono sicuramente positivi, ma oggi c’è bisogno di una legge delega, per affrontare le tante innovazioni che riguardano la mobilità, che hanno comportato un aumento considerevole di veicoli circolanti, vuoi per le novità che sono state introdotte come l’auto elettrica, l’e-bike o la guida autonoma.

Accanto a questo c’è un terzo aspetto fondamentale che è quello dell’informazione e della formazione, partendo dai giovani e dai ragazzi ma estendendo poi questi due aspetti a tutte le categorie. Il tema delle campagne di sensibilizzazione rimane fondamentale.

Un ultimo aspetto è quello delle infrastrutture perché non si può parlare di sicurezza stradale senza guardare allo stato in cui versano le infrastrutture. L’Italia ha bisogno di un grande piano per rimettere in efficienza le infrastrutture e rivedere la segnaletica orizzontale e verticale. Purtroppo alcune di queste, specialmente quelle per gli utenti deboli, sono insufficienti e sono la principale causa di incidenti. E non dimentichiamoci dei pedoni, dei ciclisti e motociclisti, tra le categorie che pagano forse il prezzo più alto in termini di mortalità perchè sono più esposti al pericolo.

*Prefetto ed ex Direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato

 

3 Comments

  1. braga says:

    Si metta mano con urgenza …al portafogli dell’automobilista….secondo tutti i governi

  2. Emidio says:

    Ottima disamina! Complimenti.
    Io sono un istruttore di guida sicura, attivo anche nella sicurezza sul lavoro e le dico che la formazione e l’ informazione, quindi la consapevolezza dei rischi che si corrono guidando un veicolo stradale, aiuterebbero a ridurre sensibilmente i morti sulle strade. il nuovo codice della strada, dovrebbe contemplare assolutamente l’ obbligatorietà dei corsi di guida sicura per i neopatentati, obbligatori già da tempo in diversi stati europei; vedi Austria ad esempio, che dopo l’ introduzione dei corsi di guida sicura, ha ottenuto un calo degli incidenti mortali pari al 30%…
    Mi piacerebbe confrontarmi con una persona come lei, visto che ce ne sono poche così sensibili al problema.
    Qualora volesse sono a disposizione. Grazie. Paci Emidio

  3. Franco Quarantacinque says:

    Non è stato raggiunto l’obiettivo del 50%, allora non capisco come si è potuto, e si insiste ancora a sbandierare una riduzione mirabolante fin dal giorno dopo l’installazione dei Tutor (sicuramente uno dei pochi provvedimenti funzionali e ben recepiti dall’Utenza, come le code agli uffici, il fumo, le cinture anteriori), ancor meno credibile l’analoga cifra attribuita agli autovelox di Granelli/Pisapia/Sala. Intendo Tutor, non quelli propinatici come “dispositivi che non devono essere impiegati su tratti troppo brevi”! quindi a 500 metri per velocità non superiore ai 60 Km/h e 1.000 metri per velocità superiore a 100 Km/h!!! vedi capitolo Tutor della Circolare Minniti che sfacciatamente contraddice il concetto corretto espresso nella frase precedente.
    Concordo sulla necessità di un vero Nuovo Codice più snello che parta almeno alla pari dello stato evolutivo, ma chi potrà mai idearlo se dopo 26 anni la politica ci propone l’ennesima riforma consistente nella colpevolizzazione di vecchi feticci di copertura quali velocità, alcol, droghe ed ora smartphone, nella proposta di una fantasiosa velocità di 150 Km/h che già esiste nell’art. 142 c. 1 e delle ancor più ridicole strade scolastiche.
    Ed il chiarimento promesso dal Min. Costa(1998) che “la corsia dx non è per i soli veicoli lenti ma per tutti”? A giudicare dalla quasi assenza di rilievi e punti decurtati per uso corsie si direbbe che aver soppresso il comma 6 nel 2003 abbia funzionato, mentre è solo che non si applicano i rilievi! ed il chiarimento che quel “di giorno” del’art. 153 c. 2 non vuol dire “solo di giorno”? sempre nel 2003 sono stati rimescolati i comma 1, 2, 5 e 6 senza esser capaci di scrivere “anche di giorno! e neanche di aggiungere la definizione fisica di “scarsa visibilità” che solo la Corte di Cass.ne rimanda ai 50 m del vecchio Codice? non come cita la miserevole Direttiva Merloni del ’93! ed aggiungere la prescrizione dello spegnimento dei retronebbia quando si è seguiti da presso come per l’uso degli abbaglianti? ed aggiungere una Norma specifica sulle regole comportamentali alle rotatorie? Ed aggiornare anche la Normativa tecnica per rotatorie e dossi carente per garantire correttezza ed Uniformità?
    Uniformità territoriale, termine mortificato con ben due Direttive sulla corretta applicazione della segnaletica, inapplicate, ma ancor prima dallo stesso Codice al comma 2 dell’art. 142 (ossia I limiti di velocità restrittivi devono essere temporanei e localizzati, con l’obbligo di adeguarli tempestivamente al venir meno delle cause che hanno indotto a disporli), però si attribuisce a ciascuno dei circa 9.000 Enti proprietari (altro che torre di Babele!) un “potere discrezionale” nel definirli “eterni” con l’art. 5 comma 3 del CdS e magari con art. 343 c.2 del Regolamento. Lo stesso per i divieti che anche con art. 139 c.2 del Regolamento attribuisce stesso “improprio Potere”.
    Esiste un relatore, componente di Commissione, Onorevole, Senatore e Ministri (MIT e Interni) che dal ’93 ad oggi sia stato o è preparato ed a conoscenza di questi trabocchetti? Si faccia avanti perché sarebbe la “visione globale sul tema della sicurezza stradale”
    Per informazione e formazione bisognerebbe (amministrazione trasparente) dichiarare quanti, tra tutte le Specialità, Agenti e Funzionari vengono impiegati praticamente a tempo pieno.
    Se l’Italia ha bisogno di un grande piano per mettere in efficienza strade e segnaletica significa consapevolezza d’essere in una torre di Babele!, allora sarebbe il caso si cominciasse a rispondere delle responsabilità d’istituto, dalla corretta gestione delle Norme alla corretta applicazione, espletamento di attento controllo sulla segnaletica e funzione “Testimonial di corretta comporta mentalità” perché gli elementi attivi della sicurezza stradale non sono solo i generici Utenti.
    In questo stato ci manca solo far posto anche alla “guida sicura”! e poi non siamo in Austria, da noi servirebbe ad esaltare l’inciviltà.

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