Seat Arona TGI, primo Suv a metano sul mercato

di Piero Evangelisti

È impossibile non essere d’accordo con Luca de Meo, presidente di Seat  quando afferma che nella lunga fase che ci porterà alla mobilità a emissioni zero sono indispensabili alimentazioni alternative capaci di ridurre comunque le emissioni, a tutto vantaggio del buco nell’ozono e dell’aria che respiriamo. Il gas naturale compresso, il metano, che può essere anche “bio” (con riduzione delle emissioni nel percorso well to wheel) e non soltanto di origine fossile, è la soluzione ideale e per di più economica.

Nella famiglia delle Seat a Cng, siglate TGI, a fianco di Leon e della small car Mii, arrivano adesso la Arona Tgi e la Ibiza Tgi. Con Arona la sempre più dinamica Casa spagnola ottiene anche un importante primato perché si tratta del primo Suv a metano che entra nel mercato automobilistico. La nuova versione non farà che rafforzare le già robuste performance di vendita che Arona sta facendo registrare in Europa nella fascia dei Suv compatti.

Perché scegliere il gas

I vantaggi della scelta di una Arona a metano (molti dei quali comuni a tutte le auto bi-fuel alimentate a benzina e gas naturale) sono tanti. A cominciare dall’autonomia di 400 km (560 km sommando la benzina) che il Suv iberico può percorrere utilizzando soltanto il gas, con una forte riduzione delle emissioni (-25% per il CO2, -75% per gli ossidi di azoto).  E poi c’è il risparmio sul carburante e sulle diverse tasse perché Arona TGI è omologata “monofuel” grazie al rapporto tra gas e benzina stivati nei serbatoi.

Un ulteriore risvolto positivo è dato dal fatto che le prestazioni – sempre vivaci, come per tutte le Seat – e il piacere di guida non cambiano quando si marcia usando il gas. Il motore che equipaggia Arona Tgi, infatti, ha una potenza massima di 90 cv e sfrutta tutta la tecnologia del mille TSI a benzina. Il listino del nuovo Suv di Seat parte da 18.800 euro. Interessante la formula “Senza Pensieri” che prevede per Arona TGI una rata mensile di 159 euro.

 

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