Pneumatici ricostruiti: risparmio di 54,8 milioni

Questi dati di grande interesse per l’economia del Paese e per l’ambiente emergono dal bilancio ecologico ed economico della ricostruzione di pneumatici in Italia nel 2019 redatto da Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici).

Ben 54,8 milioni di euro. È questo il risparmio che è stato possibile ottenere nel 2019 in Italia grazie all’impiego di pneumatici ricostruiti. Non solo: sempre nel 2019 il ricorso alla ricostruzione di pneumatici ha consentito al Paese di ridurre i consumi energetici di ben 23,3 milioni di litri di petrolio ed equivalenti, di risparmiare materie prime per 17.150 tonnellate ed evitare di immettere nell’ambiente 20.580 tonnellate di pneumatici usati e 9.090 tonnellate di CO2.

Nonostante i ragguardevoli risultati conseguiti, Airp sottolinea come il settore degli pneumatici ricostruiti stia attraversando una fase di difficoltà e che i benefici economici e ambientali ottenuti grazie all’uso di pneumatici ricostruiti potrebbero essere ancora maggiori se vi fossero adeguate politiche a sostegno del settore. La quota di mercato degli pneumatici ricostruiti, evidenzia Airp, si è ridotta sia in Europa che in Italia e ciò dipende dalla concomitanza di diversi fattori. Un primo motivo è da rintracciare nella rinnovata concorrenza sul mercato europeo degli pneumatici nuovi a basso costo, ma di qualità tale da non poter essere sottoposti a ricostruzione.

Per correggere le storture dovute a questo tipo di concorrenza sleale, nel 2018 sono stati introdotti dall’Unione europea dazi antidumping sulle importazioni di pneumatici cinesi nuovi e ricostruiti. Si tratta di una misura che nel breve periodo è stata positiva, ma tuttavia non risolutiva.

Il secondo motivo che ha influito sul calo del ricostruito è legato al rallentamento generale del mercato degli pneumatici di ricambio. Infine, un terzo motivo è da ricercare nella situazione delicata in cui versa il settore dell’autotrasporto italiano, che è fortemente penalizzato dalla crisi economica che stiamo vivendo. Va ricordato, infatti, che gli utilizzatori finali di pneumatici ricostruiti sono proprio in gran parte operatori italiani di autotrasporto di merci e persone, in quanto gli pneumatici ricostruiti sono utilizzati oggi soprattutto su flotte di camion e autobus sia private che pubbliche.

Viste le grandi valenze positive dell’impiego degli pneumatici ricostruiti e il ruolo altamente strategico giocato da questi ultimi nel campo dell’economia e della sostenibilità ambientale, Airp chiede pertanto maggiore attenzione al settore e auspica che vengano messe in campo misure e strumenti che possano favorirne la crescita, guardando in particolare all’imminente recepimento, da parte del Governo italiano, delle direttive europee sull’economia circolare: un’occasione che si auspica possa essere sfruttata per assumere provvedimenti concreti a favore dei settori che, come la ricostruzione dei pneumatici, si pongono da sempre come un perfetto esempio di economia circolare.

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