Non si uccidono così i cavalli

di Carlo Cavicchi*

Adesso succede che ai motori calano la potenza, e per chi ha molte lune sulle spalle è davvero un’inversione che va contro la storia. Mi occupo di automobili da una vita, che significa oltre mezzo secolo, e ho sempre visto la tendenza, a volte anche un po’ truffaldina, di indicare semmai più cavalli ai propulsori per farli diventare appetibili, per battere la concorrenza, perché era un vanto da sbandierare.

Adesso invece un po’ da tutte le Case stanno arrivando anticipazioni ai nostri uomini che lavorano in Quattroruote Professional – e che si occupano delle banche dati – di tenersi pronti a una raffica di nuove omologazioni da cui risulterà che molte vetture, al momento nel mirino dell’ecotassa, avranno meno cavalli sotto il cofano.

I motori saranno gli stessi, ma saranno depotenziati (oppure resteranno come prima ma saranno declassati da cavalli a ronzini) per sfuggire alla tagliola del listino aumentato. Scopriremo così che auto identiche – perché nessuno le toccherà -avranno una certa potenza in Italia e una più vitaminizzata fuori dai nostri confini.

Sono cose che possono succedere quando arrivano normative che danneggiano il mercato e mettono a rischio posti di lavoro, ma che viste dall’estero generano soltanto risolini di scherno. Però provassero loro a barcamenarsi in Italia dove programmare qualcosa diventa sempre più difficile…

*Direttore delle relazioni esterne di Quattroruote

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