ModenArt: Philippe Daverio celebra gli scultori del movimento

Quella dei maestri carrozzieri modenesi è una delle più affascinanti storie del motorismo italiano, ma anche una delle meno conosciute. È la storia di quegli artigiani che hanno dato vita a capolavori ormai leggendari, tanto che le cinque auto più quotate al mondo sono tutte opera loro. La realizzazione di una carrozzeria, in particolare negli anni ’50 e ’60, era un autentico lavoro artistico, un’opera di pura abilità manuale.

ModenArt celebra i maestri scultori dell’auto 

Se anche nel mondo della carrozzeria vigesse ciò che vale in quello dell’arte figurativa, dove le opere sono sempre associate ai loro autori, i nomi di Fernando Baccarini, Giancarlo Guerra, Afro Gibellini e Oriello Leonardi sarebbero conosciuti come sono note le varie Ferrari GTO, California o Testarossa che sono nate dalle loro mani all’interno della Carrozzeria Scaglietti. Grazie all’impegno dei quattro artigiani appena citati è nato il progetto ModenArt. Ideatore dell’iniziativa è Jean Marc Borel, ex manager della Bugatti di Campogalliano, che da due anni coordina e stimola i quattro battilastra nella realizzazione di una collezione unica al mondo. “Nel lavoro del battilastra – sottolinea Borel – talento e magia si tengono insieme per dare vita a miracoli di tecnica.”
I modelli che compongono la collezione sono stati elaborati con le stesse attrezzature, le stesse tecniche e soprattutto le stesse mani che li avevano modellati allora. ModenArt vuole salvaguardare questo glorioso patrimonio e permetterà di trasmettere alle generazioni future i più grandi capolavori di stile dell’automobile modenese.

La mostra curata da Philippe Daverio

Una prima mostra, intitolata “ModenArt: gli scultori del movimento”, sarà inaugurata il 10 ottobre 2019 nella prestigiosa cornice della Chiesa San Carlo di Modena e si potrà visitare fino al 20 ottobre. Allestita dallo storico dell’arte Philippe Daverio e realizzata con il contributo dell’Automotoclub Storico Italiano offrirà la possibilità di scoprire le opere realizzate e firmate personalmente da questi “artisti carrozzieri”: le carrozzerie in alluminio, i manichini e i tipici “filoni”, termine gergale che si riferisce alle strutture in tondino di ferro sulle quali vengono sagomati e posati i fogli di lamiera. Oggetti che rappresenteranno otto superstar “made in Modena”, come il prototipo della Ferrari GTO del 1961, le GTO 1962 e 1964, la 500 Mondial, la 250 GT Nembo Spider, la Maserati 151/3 e la Cobra Daytona.

 

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