Ministro Patuanelli, non aiutateci più!

di Adolfo De Stefani Cosentino*

Caro Ministro, 

lo scorso venerdì 18 ottobre ha invitato tutti gli stakeholder, ovvero i portatori d’interesse, della filiera Automotive, nell’intento di capire cosa avesse potuto fare il Governo per preservare un settore che contribuisce in maniera sostanziale al Pil ed alle entrate tributarie dello Stato. Le devo dire che, nonostante la mia non più giovane età, ho molto apprezzato la Sua iniziativa e, conseguentemente, sono venuto all’incontro pieno di speranze.

Tra i numerosi interventi, è emerso in maniera decisa che, in questa fase di passaggio, è del tutto sbagliato demonizzare i motori Diesel di ultima generazione stante anche il loro contributo ai bassi livelli di CO2. Il secondo argomento su cui molti hanno richiamato la sua attenzione è quello della vetustà del parco vetture circolante italiano, che sfiora gli 11 anni. Questo è il vero parco inquinante che va aggredito e solo sostituendo questi veicoli vetusti, autovetture e veicoli commerciali leggeri, potremo augurarci di ridurre l’inquinamento.

Peraltro, come lo scorso anno con il suo predecessore (on. Luigi Di Maio), abbiamo evidenziato che i possessori dei veicoli più anziani (Euro 4 e antecedenti) hanno una capacità di spese media di meno di 8.000 euro, ben lungi dai 22.000 euro che rappresenta il prezzo medio delle vetture nuove ed ancora più lontani dai 38.000 euro che è il prezzo medio delle autovetture elettriche.

In considerazione di questi elementi di riferimento, abbiamo proposto di agevolare i possessori del parco vetusto (Euro 4 e antecedenti) con incentivi alla rottamazione anche in presenza dell’acquisto di un’auto usata Euro 5 o Euro 6, precisando che le auto nuove acquistate da soggetti titolari di partita Iva vengono sostituite ogni 30/32 mesi e la destinazione di questo usato è, per oltre il 90%, ad utilizzatori privati con minori percorrenze medie chilometriche e con minore capacità di spesa.

Tutto questo porterebbe a uno svecchiamento del parco circolante con maggiore sicurezza sulle strade per gli accorgimenti di sicurezza attiva e passiva non presenti nel parco vetusto e minore inquinamento. Per accelerare lo svecchiamento del parco e per rendere più competitive le aziende italiane le avevamo chiesto di adeguare la normativa fiscale rendendo detraibile l’IVA per le aziende ed i lavoratori autonomi, come accade in quasi tutti gli altri paesi dell’UE e di consentire l’ammortamento delle autovetture ai fini imposte dirette come ugualmente avviene in tutti gli altri Paeso dell’Europa unita.

In tutta risposta il Governo ha pensato bene di andare ancora una volta a cercare risorse dal nostro settore. E dove? Proprio accanendosi sulla tassazione delle c.d. auto aziendali, rendendo fiscalmente più oneroso il prelievo fiscale sui Fringe benefit ed aumentando così contemporaneamente anche il cuneo fiscale sul lavoro dipendente che usufruisce di tali benefit.

Caro Ministro, io mi ero illuso ed ero rimasto positivamente colpito della sua disponibilità e pazienza nell’averci ascoltati tutti, ma comprenderà che se l’attenzione che Lei aveva avuto per il settore automotive è dimostrata dai provvedimenti proposti dal Governoallora ci viene da pensare che sia perfettamente inutile organizzare tavoli e chiedere contributi alle parti interessate.

Di questo passo il lavoro per il Ministero dello SVILUPPO economico aumenterà notevolmente e richiederà uno straordinario impegno supplementare per gestire le crisi aziendali: buon lavoro!

Cordialmente,

*Presidente di Federauto

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