Mild-ibrido 48V, chi ne beneficerà per Ubs

Mentre il Dieselgate continua a proiettare un’ombra sinistra sul futuro dei conti di Volkswagen (come dimostrato dalla decisione di riportare costi straordinari per ulteriori 2,5 miliardi nel terzo trimestre per ripianare i costi aggiuntivi) l’attenzione degli analisti è sul futuro dei motori a bassa emissione. A questo proposito gli analisti di Ubs si sono concentrati sui motori mild-ibrido a 48V giungendo alla conclusione che il loro potenziale di crescita resta altamente sotto-apprezzato dal mercato. Sebbene le soluzioni immediate per rispettare l’obbligo che le case automobilistiche hanno, entro il 2021, di progettare veicoli in grado di contenere emissioni di CO2 a 95 grammo/km, siano il motore elettrico o l’ibrido plug-in, il fatto che non siano ancora in grado di garantire abbastanza autonomia, e soprattutto accessibilità, spinge i costruttori verso la tecnologia Mild Hybrid a 48V (Volt).

I vantaggi apportati

Secondo diversi addetti ai lavori si tratta della soluzione che presenta parecchi vantaggi a cominciare da un minor consumo complessivo di energia, anche nel circuito elettrico di bordo a 12V. In base ai dati degli esperti emerge una riduzione dei consumi del 10% per le auto a benzina con conseguente riduzione delle emissioni CO2, portando i motori benzina ai livelli del Diesel, ma senza le implicazioni delle polveri sottili (che continuano a zavorrare i motori diesel). Affiora pure un aumento dell’efficienza termica e, aspetto non trascurabile, la capacità d’applicazione su svariate strutture automobilistiche già esistenti. Anche gli analisti di Ubs si dichiarano a favore del mild-hybrid 48V come prodotto più convincente e conveniente per la riduzione di CO2 (senza dover ricondurre completamente la struttura del propulsore) e migliorare l’esperienza di guida. Il segmento 48V è altamente concentrato con i player di settore più integrati (Bosch, Continental, Delphi, Denso e Valeo) che, di fatto, controllano il mercato.

Fari puntati su Valeo e Continental

Gli analisti di Ubs preferiscono in particolare Valeo e Conti, meglio posizionate a trarre il massimo vantaggio dalla diffusione della tecnologia. Valeo è competitivo grazie alla sua leadership negli avviatori/alternatori e la capacità di produrre 48V a un costo incrementale inferiore rispetto ai competitor, mentre la forza di Continental sta nel suo consolidato posizionamento nel segmento dei freni per il recupero energetico. Per gli analisti di Ubs il titolo Continental può arrivare a un prezzo obiettivo a 12 mesi di 245 euro per azione, cioè il 14% in più rispetto ai 214,75 euro della chiusura del titolo del 20 settembre alla Borsa di Francoforte. Va segnalato che tale previsione si colloca nella parte alta delle stime degli analisti: infatti, in base al consenso dei 30 esperti di settore che seguono il titolo, il prezzo obiettivo medio di Continental si posiziona a 225 euro per azione (cioè solo il 4,8% al di sopra del prezzo di venerdì 30 settembre). Stesso discorso per Valeo che sempre il 30 settembre ha chiuso alla Borsa di Parigi a 62,78 euro e che vanta un prezzo obiettivo medio a 12 mesi di 64 euro, cioè soltanto l’1,9% di upside potenziale rispetto al prezzo corrente.

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