L’eurodeputato Stefano Maullu

Maullu: “Le ultime novità sull’automotive dall’Europa”

Dopo aver organizzato un interessante momento di confronto con lo stato maggiore dell’automotive italiano – il round table “Ue-Automotive”, tenutosi a Milano lo scorso 11 giugno – l’eurodeputato Stefano Maullu fa il punto della situazione non solo per quel che riguarda le discussioni europee sul pacchetto mobilità, ma anche su due importanti proposte che verranno votate tra poco più di due mesi, a ottobre. I due testi, incentrati sulle emissioni e sulla promozione di soluzioni di mobilità pulita, sono stati assegnati alla commissione parlamentare Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare, di cui Maullu è membro. 

“La prima proposta è la COM (2017) 653, che estende l’ambito di applicazione della direttiva 2009/33/CE sui veicoli puliti ai veicoli acquisiti tramite locazione, leasing e vendita a rate e a specifici contratti per servizi di trasporto – spiega l’europarlamentare -. Essa introduce una definizione di veicoli puliti che combina un approccio in base alla soglia delle emissioni (emissioni di CO2 e di inquinanti atmosferici allo scarico) per i veicoli leggeri con una definizione basata sull’uso di combustibili alternativi per i veicoli pesanti, e istituisce obiettivi minimi di appalto per tali veicoli a livello dei singoli Stati membri. L’opzione – continua Maullu – permette il futuro adeguamento dei requisiti della direttiva ai veicoli pesanti nel momento in cui i requisiti relativi alle emissioni di CO2 per questo tipo di veicoli saranno fissati a livello di Ue. Essa stabilisce inoltre un quadro comune per il monitoraggio e l’informazione”.

Quali effetti

Secondo l’eurodeputato, uno degli effetti di questa proposta sarà la riduzione delle emissioni di CO2, NOx e particolato (Pm10) e la conseguente riduzione dei costi legati alle emissioni di CO2 e di inquinanti atmosferici, per un totale di 2,2 miliardi di euro per l’intero ciclo di vita dei veicoli appaltati tra il 2020 e il 2035. Si stimano benefici diretti anche per l’occupazione e il fatturato dell’intero settore: secondo Maullu, le entrate della filiera potranno aumentare di circa 4,2 miliardi di euro, e i posti di lavoro in più saranno quasi 7mila. In tutto, i risparmi netti ammonterebbero a circa 4,2 miliardi di euro. 
“Per quanto riguarda l´incidenza sulle Pmi – afferma Stefano Maullu – nel settore dei veicoli pesanti le mi che costruiscono veicoli a basse emissioni e a zero emissioni ne trarranno un beneficio, mentre le Pmi che forniscono veicoli convenzionali dovranno adeguarsi. Diversamente, per i veicoli leggeri, gli effetti sulle PMI e sulla competitività saranno moderati”.

L’impatto sui consumatori

La seconda proposta è la COM (2017) 676, ed è incentrata principalmente sul raggiungimento degli obiettivi comunitari in materia di CO2. I suoi effetti, secondo Maullu, riguarderanno direttamente costruttori e consumatori diretti. “La proposta – spiega l’eurodeputato – fissa nuovi obiettivi comunitari in materia di CO2 pari a una riduzione del 30% nel 2030 rispetto agli obiettivi del 2021, sia per le autovetture che per i furgoni. Istituisce inoltre un sistema di accreditamento in base al quale un costruttore che supera un determinato livello di riferimento di Zev/Lev sarà ricompensato ottenendo un obiettivo di CO2 meno rigoroso.
Al fine di rafforzare la governance, la proposta fornisce alla Commissione Europea il potere di raccogliere, pubblicare e monitorare i dati relativi ai consumi. Dal punto di vista dei consumatori, i vantaggi in termini di “costo totale della proprietà” di un’autovettura media nuova del 2030 sono compresi tra 1.000 e 2.000 euro, considerando un ciclo di vita di 15 anni. Per un veicolo commerciale leggero medio del 2030, il risparmio è compreso tra 3.800 euro e 4.400 euro. Il risparmio netto vale sia per il primo che per il secondo utente, quindi avvantaggia anche i gruppi di consumatori a reddito più basso”. 
In un primo momento, secondo Stefano Maullu, i costi di produzione si abbatteranno sul prezzo dei veicoli, per cui le imprese e i consumatori dovranno confrontarsi – seppur temporaneamente – con costi iniziali più elevati per un veicolo nuovo. “Questi costi – prosegue Maullu – aumentano con livelli obiettivo di CO2 più severi per l’intero parco veicoli. Per un’autovettura media nuova immatricolata nel 2030, i suddetti costi si situano tra 400 e 2.700 euro; per un veicolo commerciale leggero medio immatricolato nel 2030, tra 400 euro e 2.400 euro. Sul piano dei piccoli costruttori (meno di 1.000 immatricolazioni nuove nell’Ue all’anno), quest´ultimi sono esentati dalle norme sulle emissioni di CO2. Le Pmi, in quanto utenti di veicoli commerciali leggeri più efficienti, beneficeranno ampiamente del risparmio di carburante. Nella catena del valore del settore automobilistico, le Pmi che producono tecnologie convenzionali potrebbero doversi adattare, ma trarranno anche beneficio dall’aumento della domanda di tecnologie nuove e più efficienti. In generale, un quadro normativo ambizioso ma realistico ed efficace sotto il profilo dei costi per autovetture e veicoli commerciali leggeri aiuterà l’industria automobilistica dell’Ue a mantenersi competitiva sui mercati a livello mondiale”.

Le note dolenti

Le uniche note dolenti, secondo Maullu, sono quelle relative alla seduta plenaria dello scorso 4 luglio: “In quell’occasione, le proposte relative al distacco dei conducenti, agli orari di lavoro e periodi di riposo e alla lotta alle società di comodo e alle pratiche illegali nei trasporti sono state respinte. Questo – spiega l’eurodeputato – comporta che le suddette proposte saranno riesaminate dalla commissione parlamentare Trasporti e turismo. Secondo le consuetudini, le tre relazioni saranno presentate nuovamente per la seduta plenaria che avrà luogo durante la settimana del 10 settembre 2018. Considerando l´indubbia necessità di contrastare il dumping sociale di cui le nostre aziende sono vittime, posso assicurare che continuerò a porre come obiettivo prioritario del mio lavoro al Parlamento Europeo la creazione di un largo consenso sulle suddette riforme”. 
Tra settembre e ottobre, il round table “Ue-Automotive”, promosso in collaborazione con #FORUMAutoMotive, vedrà il suo secondo appuntamento con un ulteriore confronto tra Istituzioni e operatori di tutta la filiera automotive Italiana.

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