Marco Polo Silk Road: Italia e Cina festeggiano le nozze d’oro
In occasione del recente salone Milano AutoClassica, l’Automotoclub Storico Italiano e la Federation of Classic Car China hanno siglato ufficialmente l’accordo di collaborazione per l’organizzazione dell’evento Marco Polo Silk Road, che si svolgerà dal 18 settembre al 30 ottobre 2020 per celebrare i 50 anni dei rapporti diplomatici tra Italia e Cina. Sarà un viaggio all’insegna della cultura e della scoperta.
I partecipanti e le loro auto storiche andranno da Venezia a Xi’an, grande città capoluogo della provincia di Shaanxi, nella Cina centrale. Si percorreranno quasi 13mila km, attraversando 11 Paesi, tra i quali Turchia, Russia, Kazakhstan e Uzbekistan.
Marco Polo Silk Road: gli obiettivi
Alla presentazione dell’evento hanno partecipato Wu Zheng, Tan Bo e Juan Simoni, rispettivamente presidente, vice presidente e referente italiano della FCC China. Insieme ad Alberto Scuro e a Marco Rodda, presidente e responsabile rapporti esteri di ASI, hanno illustrato l’anteprima del programma.
Evidenziati gli obiettivi dell’iniziativa: sostenere lo scambio culturale tra Italia e Cina; promuovere le grandi opportunità di sviluppo economico che entrambi i Paesi possono offrire l’uno all’altro, anche nel settore del motorismo storico. Come strumento, un “museo viaggiante” composto da 20 selezionate auto storiche costruite fino al 1990.
Partendo da Venezia, città natale di Marco Polo, i partecipanti vivranno esperienze uniche in ogni Paese attraversato. Scopriranno le eccellenze culturali, artistiche e architettoniche locali, apprezzando le tradizioni gastronomiche e lasciandosi coinvolgere da spettacoli folcloristici.
La città di Xi’an è stata scelta come meta finale perché l’antica Via della seta partiva proprio da qui. E da qui ebbero inizio, duemila anni fa, i primi rapporti tra Occidente ed Estremo oriente.
Viaggio sulla Via della seta
“Siamo molto contenti che la Federazione cinese abbia visto in ASI il partner ideale per concretizzare questa iniziativa – ha sottolineato Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano – e da parte nostra abbiamo riunito le figure più esperte e preparate per sfruttare al meglio questa importante apertura verso l’Oriente.
All’ombra della Grande Muraglia, infatti, sta crescendo sempre di più la passione per i veicoli storici, ma mancano quasi del tutto le competenze culturali e tecniche per impostare le fondamenta di un settore del tutto nuovo in quel Paese. Siamo sicuri che questo viaggio sulla Via della seta sarà solo il primo passo di una nuova, grande avventura di ASI in campo culturale e nei rapporti internazionali per esportare il made in Italy motoristico”.