L’idea degli Stati generali dell’auto. E della sedia vuota

Nella sessione delle domande e risposte, seguita alla presentazione del Rapporto Aniasa 2020 sullo stato del settore flotte, noleggio e car sharing dopo l’emergenza Covid-19, ho voluto lanciare una proposta. Parole che il presidente Massimiliano Archiapatti ha ascoltato con attenzione.

Manca meno di un mese al varo del Decreto Rilancio e, all’indomani degli Stati generali dell’economia, serviti al premier Giuseppe Conte per farsi bello agli occhi delle massime autorità Ue e per cercare di conferire ancora più peso alla propria immagine, in tema di automotive si è rimasti ancora a promesse e parole di speranza: “Vogliamo fare….”, ma ancora non si fa proprio niente.

A questo punto, lancio l’idea piaciuta anche all’amico e collega Pier Luigi del Viscovo, direttore del Centro studi Fleet & Mobility: se nulla accade nei prossimi giorni, perché non organizzare, a Roma, invitando lo stesso premier Conte e i ministri interessati (ma anche il “talebano” grillino Davide Crippa) una sorta di Stati generali dell’automotive? Presidenti di associazioni, vertici delle Case e concessionari potrebbero, nell’occasione, mettere il governo davanti alle proprie responsabilità. Ovviamente, nessun salamelecco, ma parole franche e dati chiari che illustrino il disastro all’orizzonte se non ci sarà un intervento razionale, concreto e rapido che abbracci a 360 gradi il comparto e non solo il 2% dei veicoli elettrici. Per monopattini e biciclette si sono trovati, in un battibaleno, i soldi. Ma per il pilastro dell’economia, questo governo, fortemente condizionato dall’ideologia del Movimento 5 Stelle, fatica a reperire 300-400 milioni per rivitalizzare il settore almeno fino al 31 dicembre.

Qualcuno potrebbe obiettare: e se Conte & C disertassero per i soliti impegni inderogabili presi in precedenza? Peggio per loro. Si metterà al centro della sala una bella sedia (o più sedie) con scritto: premier assente, ministro tal dei tali assente, ecc. Vi assicuro, funziona, perché queste foto farebbero il giro dei social, dei giornali e dei canali tv. Personalmente, e lo vedete nella foto allegata, sono ricorso a questo stratagemma il 24 giugno 2013, durante uno degli eventi pro mobilità a motore (all’epoca denominato Missione Mobilità) che da tempo organizzo per scuotere il settore. Anche quell’anno, l’auto era messa male e il governo di allora, guidato da Enrico Letta, sembrava essere indifferente ai problemi. Su oltre decine di telefonate ai vari membri di quel governo, nessuno accettò – per mancanza di tempo  – di presentarsi a discutere davanti ai rappresentanti della filiera. Da qui l’idea della sedia vuota con, in bella vista sul cuscino, il cartello: governo assente.

All’evento successivo, a Milano, qualche mese dopo, si presentarono il viceministro all’Economia, Luigi Casero, e il presidente della Commissione finanze della Camera, Daniele Capezzone, che si confrontarono con i vertici della filiera. La sedia vuota era servita e quello fu l’incontro che ruppe il ghiaccio. Insomma, organizzare questi Stati generali dell’automotive, facendo partire gli inviti, sarebbe una mossa importante e responsabile. Il resto viene da sé.

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