L’Europa dell’auto vale 13,3 milioni di occupati 

di Paolo Scudieri* 

Il mercato europeo dell’auto chiude il 2018 con una variazione sostanzialmente nulla rispetto all’anno precedente (-0,04). A un primo semestre 2018 in crescita del 2,8%, ha fatto seguito un secondo semestre in frenata (-3,3%). Anche i cinque major market, che rappresentano il 72% del mercato europeo, hanno chiuso il 2018 in flessione, con un calo dei volumi dello 0,8%. Riportano un segno negativo Regno Unito (-6,8%), Italia (-3,1%) e Germania (-0,2%), mentre crescono i mercati di Spagna (+7%) e Francia (+3%). Fattore comune ai cinque mercati è la contrazione del mercato delle auto diesel nell’anno da poco concluso: -30% nel Regno Unito, -21% in Spagna, -17% in Germania, -15% in Francia e -12% in Italia, con un calo complessivo del 18,9% in Europa Occidentale.  

Dicembre, invece, è il quarto mese consecutivo in flessione per il mercato auto europeo (-8,7%), che prosegue la tendenza al ribasso iniziata con l’introduzione del WLTP a settembre. A eccezione dell’Italia (+2%), tutti i major market vedono la domanda di auto contrarsi nell’ultimo mese dell’anno.  

Per l’anno 2019, considerando che il mercato europeo è fortemente guidato dalla domanda domestica, il rallentamento dell’economia nei Paesi Ue potrebbe avere un impatto significativo sulle vendite di nuove auto. La rapida transizione verso una mobilità a zero emissioni indotta dalle normative sull’abbattimento delle emissioni di CO2, poi, rischia di avere un impatto negativo sull’occupazione nell’automotive europeo, che conta circa 13,3 milioni di addetti, se non gestita attraverso adeguate politiche a sostegno dell’industria. 

*Presidente di Anfia 

 

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