Le Mans ’66: un film e una grande sfida di umanità
Le Mans ’66 non è un film che parla (solo) di corse automobilistiche. È la storia dei pneumatici che hanno cambiato il corso del tempo, ma anche di uomini che hanno saputo cogliere l’attimo, fuggire e lanciarsi verso l’Olimpo dei motori.
Le Mans ’66, un film su una grande sfida
Il film Le Mans ’66 – La grande sfida uscirà domani, giovedì 14 novembre, nelle sale cinematografiche di tutta Europa. Noi abbiamo avuto il piacere di vederlo in anteprima a Roma. Una pellicola che parla di un duello epico, quello tra Ford e Ferrari, con la casa americana capace di estirpare al Cavallino Rampante un dominio che appariva incrollabile. Ospite di Goodyear (uno degli elementi chiave della gara fu il ruolo fondamentale dei pneumatici della stessa azienda, che portarono Bruce McLaren e Chris Amon alla vittoria), ho avuto il piacere di poter vivere con gli occhi una storia di umanità, di giustizia e ingiustizia, che meglio fa capire come l’uomo, a volte, sia costretto a dire sì anche quando non vuole.
La storia
La storia è quella di Carroll Shelby, interpretato da Matt Damon, e Ken Miles, al secolo Christian Bale. Il primo un visionario, il secondo un talento prematuramente scomparso. Insieme costruirono, con l’appoggio di Henry Ford II, una rivoluzionaria auto da corsa che riuscì a battere le Ferrari alla 24 Ore di Le Mans del 1966, in Francia. Ma sul traguardo arrivarono tre auto Ford, tutte assieme per una foto che rimase epica. L’arrivo delle due vetture di Shelby affiancate continua ad essere oggetto di discussioni ancora oggi, ma la storia registra che la vittoria è stata assegnata a McLaren e Amon perché sono partiti più indietro e hanno percorso una maggiore distanza nello stesso tempo di gara. Ma se non fossero passati ai pneumatici Goodyear non sarebbero nemmeno rimasti in gara, visto che erano partiti con gomme Firestone che si rivelarono poco efficienti.
Umano troppo umano
La storia sportiva s’intreccia con quella personale. Due amici, Shelby e Miles, che devono chinarsi alla volontà dell’azienda Ford. Due amici che si separano (ma non spoileriamo troppo altrimenti non vedete il film…) ma che fanno del legame affettivo una questione di successo. Gli italiani non ne escono bene, almeno fino alla parte conclusiva del film. Perché Enzo Ferrari (Remo Girone) appare come burbero e arrogante, i meccanici in corsa come dei tontoloni. La restaurazione nel finale, sempre grazie all’ottimo Remo Girone.
Goodyear e le corse
Negli anni seguenti, Goodyear conquistò un totale di 14 vittorie alla 24 Ore di Le Mans e divenne una grande protagonista delle corse con 368 vittorie nei Gran Premi di Formula 1 – un record tuttora imbattuto. Nella stagione 2019-20, Goodyear ritorna alle gare internazionali delle vetture sport con la partecipazione al Campionato del Mondo FIA Endurance. Nel 2020, correrà a Le Mans nella categoria LMP2.
le solite balle degli americani sciovinisti