La guerra al Diesel vista dagli italiani

La puntura letale al condannato a morte Diesel comincia a fare effetto. L’agonia, però, non sarà breve. Il condannato Diesel cercherà di combattere il più a lungo possibile, anche se il suo destino sembra essere segnato.

Guardiamo all’Italia. Per la prima volta, dal settembre 2003, il motore a benzina ha superato quello a gasolio. È accaduto in gennaio. La penetrazione dei motori a benzina è salita al 45%, rispetto al 41% di quelli Diesel. A dicembre, questi ultimi avevano segnato una quota pari al 45,9% (del 51,2% considerando l’intero anno).

Lo “switch” c’è stato, ma perché avvenga anche per le auto elettriche e ibride, ne deve passare ancora del tempo. Tra gli utenti della strada, comunque, la confusione è grande. Lo stato d’animo è ben interpretato da uno spot della Volkswagen, in onda in questo periodo, che gioca, appunto, sulla difficoltà di scelta della macchina ad hoc.

In un recente sondaggio, la Doxa ha voluto capire come, in realtà, gli italiani si pongono davanti al fatto che il motore Diesel sia stato condannato a morte, senza neppure un processo. E, cosa grave, senza considerare il drastico abbattimento delle emissioni frutto delle tecnologie di ultima generazione.
Emerge una visione nettamente spaccata: il 54% si dice contrario al Diesel, il 47% favorevole. L’analisi della Doxa mette in luce l’incertezza che regna tra le persone, bombardate da notizie spesso in contrasto tra loro. Quasi il 70% degli interpellati, infatti, esprime il proprio timore ad acquistare una vettura a gasolio a causa dei possibili blocchi alla circolazione.
Il 55%, comunque, si dichiara favorevole alla limitazione della circolazione di queste vetture, mentre il 30% afferma di non capirci più niente. Interessante è il dato sulle alimentazioni alternative: il 28% degli intervistati sostiene che l’auto elettrica inquina anche più di un motore Diesel.
 
Risposte da tenere in forte considerazione riguardano la domanda sulla consapevolezza che i nuovi Diesel sono “puliti” ed efficienti. Il 46% degli utenti è convinto che “con tutta questa guerra al Diesel c’è il rischio che aumenti la CO2”, la stessa percentuale è abbastanza d’accordo sul fatto che “i Diesel di ultima generazione, Euro 6 e step successivi, inquinino meno dei motori a benzina”.
Abbastanza d’accordo (38%)  e poco dell’idea (38%), sono coloro che hanno risposto alla domanda sulla attendibilità che “le emissioni prodotte dalle macchine a gasolio, da Euro 6 in poi, sono così basse da non poter essere distinte da quelle dei veicoli elettrici”.

“Il Diesel è comodo – hanno risposto alcuni – non come l’elettrico che non permette di fare lunghi viaggi”. E ancora: “Questi motori consumano circa il 20/30% in meno rispetto ai motori a benzina; il gasolio, inoltre, costa mediamente 0,10-0,15 euro in meno e vanta prestazioni più alte”.
Non è così quando si acquista una vettura Diesel, il cui listino viene descritto come più caro anche di 2/3mila euro, “essendo questi motori più complicati dal punto di vista ingegneristico. Costi che si ammortizzano percorrendo più strada, e ciò significa ottenere un vero risparmio solo dopo aver superato tot chilometri”.
Molte perplessità restano invece sulle emissioni delle polveri ultrasottili e sulla reale capacità di far fronte a questo problema da parte di filtri antiparticolato. Indicativa, su come l’opinione pubblica ragioni in questo momento, è la seguente affermazione: “Ci stanno raccontando un sacco di fesserie sull’elettrico, che alla fine inquina molto di più del Diesel…”. A vincere, con il compiacimento di qualcuno, è il caos.

2 Comments

  1. Civis says:

    E’ il dilemma fra clima ( meno CO2) e salute diretta (meno particolato). Io propendo per la seconda e vado a gas, in bici e in treno. L’aereo proprio quando non posso farne a meno. La puzza dei diesel che scaricano i loro filtri per strada non la sopporto proprio.

  2. maximilien1791 says:

    Scusate ma la CO2 non è assorbita dagli alberi ?
    E lo conoscete l’albero di Kiri ?
    un grazioso cespuglio fiorito che nel primo anno di vita fino a 10-12 metri, e la sua capacità di assorbire carbonio gli consente, nella piena maturità, di stoccare oltre due tonnellate di CO2.

    GPL e metano e basta diesel che dovrebbero essere riservati solo a mezzi pesanti e fuoristrada/traino rimorchi.

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