La filiera dell’aftermarket guardi sempre più a elettronica, telematica e connettività

di Paolo Vasone*

Il mercato dei ricambi automotive, dopo il segno positivo riportato nel 2018 (+0,8%), inverte la tendenza nel primo semestre del 2019 (-0,6%), che ha contato un giorno lavorativo in meno rispetto allo stesso periodo del 2018 (125 giorni nei primi sei mesi del 2019 contro 126 giorni nel primo semestre 2018). 

La crescita del fatturato dei materiali di consumo, l’unica registrata tra le famiglie di prodotto, è probabilmente riconducibile alla manutenzione ordinaria delle vetture in circolazione, peraltro registrato da un’età media ancora molto alta. Il segno negativo delle altre famiglie di prodotto lascia pensare, invece, sia la possibile incidenza di un calo percorrenze chilometriche nelle città – ipotesi supportata dai vari provvedimenti regionali e comunali di limitazione del traffico, soprattutto nelle regioni del bacino padano – sia allo scotto che il comparto aftermarket paga, a distanza di qualche anno, del picco negativo di immatricolazioni di vetture nuove registrate nel 2013, quando il mercato è sceso a 1,3 milioni di nuove registrazioni, sui livelli di 30 anni prima.

La filiera dell’aftermarket deve continuare a dare risposte adeguate, puntando sulla qualità dei prodotti, sulla professionalità, sull’attenzione massima alle richieste del cliente e sull’aggiornamento delle competenze del personale, specialmente in riferimento al ruolo sempre più centrale dell’elettronica e della telematica sul veicolo, nonché alla sua progressiva elettrificazione e connettività. Questa è la strategia che le aziende della sezione Aftermarket di Anfia perseguono allo scopo di continuare a crescere.

* Coordinatore della Sezione Aftermarket del Gruppo Componenti Anfia

 

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