La filiera boicotti i Tavoli di Patuanelli: ci vuole uno scossone

A questo punto, dopo un inizio d’anno all’insegna di provvedimenti penalizzanti per il settore automotive – tra blocchi della circolazione insensati e allarganti stupidamente ai Diesel Euro 6, la palese ignoranza da parte di chi ci governa sulle reali esigenze di costruttori e concessionari, provvedimenti come l’ultima norma relativa al bollo che va di nuovo a punire l’auto aziendale – sarebbe tempo di adottare una posizione forte e concreta che faccia riflettere coloro che decidono così tante assurdità.

Una prima azione potrebbe essere quella di boicottare gli ormai inutili Tavoli “a tema” che il ministero dello Sviluppo economico, quando si sveglia, decide di convocare. C’è stato il silenzio assoluto dopo l’ultima, ovviamente infruttuosa e caotica riunione, e da poco sono arrivate le attese convocazioni da parte del ministro pentastellato Stefano Patuanelli: il 4 febbraio, alle ore 16, la riunione del gruppo di lavoro sul sostegno alla domanda di mezzi di trasporto orientati sui nuovi standard tecnologici energetici e di mobilità sostenibile; il 18 febbraio, alle ore 16,30, la riunione del gruppo di lavoro relativo al supporto per lo sviluppo delle reti infrastrutturali; il 4 marzo, alle ore 17, la riunione del gruppo di lavoro sul sostegno all’offerta di mobilità e alla transizione tecnologica della filiera.

C’è da scommettere che saranno incontri perditempo, ricchi di buoni propositi, ma senza risultati concreti. E via con altre convocazioni sulla questa falsariga. E allora, per una buona volta, la filiera mostri gli attributi e faccia capire al governo che il vero problema da risolvere, in questo momento, riguarda la vetustà del parco circolante, con tutti i problemi che ne derivano in tema di qualità dell’aria e sicurezza stradale. Sul tappeto, proposte e idee sulle quali confrontarsi ci sono, basta che ci sia la volontà di affrontarle seriamente e con consapevolezza.

Sorge un dubbio, non poi così tanto inverosimile: a qualcuno potrebbe far gioco che la situazione resti allo stato dell’arte allo scopo di “giustificare” blocchi del traffico e quant’altro. Cara filiera, ci vuole un’azione di coraggio. Le parole, ormai, non servono più.

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