Kia Soul Ev, un futuro elettrizzante

di Piero Evangelisti

La creatività, in campo automobilistico, non viene sempre premiata e i designer delle Case sono spesso fortemente condizionati dalle tendenze del mercato e dalle leggi dell’aerodinamica, fattore che  contribuisce sensibilmente ad abbassare consumi ed emissioni sempre più difficili da far rientrare nei limiti fissati dalle varie normative. Il risultato è l’omologazione tra le auto, l’appiattimento della personalità dei singoli modelli, fenomeno sempre più diffuso con l’aumento di Suv e crossover.

Episodicamente, per fortuna, qualcuno riesce a emergere dalla massa e viene premiato dal pubblico proprio per la sua originalità, e allora la marca che è riuscita nella non facile impresa custodisce gelosamente i valori di questa vettura e usa la massima cautela nei necessari aggiornamenti ai quali questa viene sottoposta nel corso della sua carriera. Un esempio recente è la terza generazione di Kia Soul, svelata a fine novembre dello scorso anno al Salone dell’Auto di Los Angeles, e in arrivo sul mercato europeo nella seconda metà del 2019. Costruita su una nuova piattaforma (progettata per favorire le accresciute prestazioni della versione elettrica) la nuova Soul coniuga brillantemente passato e futuro.

Riconoscibile al primo sguardo

Pur aumentando di sei centimetri in lunghezza (4,20 metri), la nuova Soul conserva la sua linea caratteristica da crossover atipico, con le ruote poste agli angoli (il passo è di 2,60 m) e il tetto piatto, ma ammorbidisce gli spigoli con qualche arrotondamento che non ne altera il look complessivo. Aumenta la capacità di carico e l’operazione risulta facilitata dalla “luce” del portellone ampliata. Anche gli interni sono rinnovati e nella plancia spicca il grande schermo da 10 pollici.

La grande novità è però rappresentata dalla versione elettrica, l’unica che arriverà da noi, che può ora contare su una batteria da 64 kWh, che accresce sensibilmente l’autonomia, e dalla possibilità di scegliere tra due modalità di guida, una più orientata al comfort (e al contenimento dei consumi) e una sportiva, che riduce ovviamente l’autonomia ma che può spezzare quella monotonia che un automobilista. abituato da sempre ai motori termici, può riscontrare passando alla propulsione al 100 per cento elettrica.

 

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