Incidenti stradali, 2016: un primo inquadramento

di Gianfranco Chierchini

 

Con un anticipo di tre mesi rispetto agli anni scorsi,  è stata pubblicata da parte di Aci e di Istat la statistica sugli incidenti stradali relativi al 2016. Si tratta di una mole enorme di tabelle e di dati, che incrociano le caratteristiche  fisiche dell’incidente (tipo di strada, ora del giorno, tipo di veicolo, ecc.),  della persona coinvolta  (età, sesso, ecc.) e della causa indicata dalle Forze dell’Ordine intervenute sul luogo.

Per l’importanza di questa pubblicazione e per la necessità di alcuni approfondimenti, sarà necessario pubblicare diversi “pezzi” di approfondimento in questa rubrica; qui,  si espongono solamente due dati  sugli incidenti del 2016, considerati tra i più importanti: i numeri dei morti e dei feriti. 

 

 

Il numero dei decessi

Dunque, il primo dato che emerge è quello del numero dei decessi: 3.283, diminuiti quindi di più del 4%  rispetto ai 3.428 del 2015.  La tendenza alla diminuzione dei decessi su strada è ormai un dato costante e  va vista certamente in modo positivo.  Ma è necessario riflettere che aver avuto “soltanto” 3.283 persone decedute significa aver perso 63 persone ogni settimana del 2016. Nove ogni giorno.  Questa considerazione deve essere sempre tenuta al centro, anzi, al di sopra di ogni statistica e credo proprio non sia necessario aggiungere e altro.

 

Il numero dei feriti e dei feriti gravi

L’altro dato importante è il numero dei feriti: 249.175,  682 al giorno. Qui si registra un leggero aumento, lo 0,9%,  rispetto al 2015, fatto questo statisticamente  non positivo, con l’aggravante che il numero dei feriti gravi  si attesta nel 2016 attorno ai 17.000 contro i circa 16.000 dell’anno precedente. Si sta parlando di  persone che cambiano improvvisamente la loro vita,  ad esempio costrette a muoversi in carrozzella, e che la fanno modificare alla loro famiglia.

Nei prossimi articoli, si farà riferimento alle cause di questo enorme peso, umano e sociale, cause quasi sempre banali, legate a distrazione, ad un inutile eccesso di velocità, al non rispetto delle precedenze. E queste banali cause non fanno che aggravare il peso di questi numeri.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *