In Francia l’aftermarket punta alla rigenerazione

di Stefano Belfiore (www.inforicambi.it)

 

Non chiamatela assolutamente “vecchia carcassa”. Perché dalla rigenerazione nasce un prodotto pari al nuovo. Sul remanufacturing punta oggi l’aftermarket francese. Ségolène Royal, ministro dell’Ambiente, licenzia un decreto ministeriale che, in sostanza, prescrive agli autoriparatori l’obbligo di proporre ai propri clienti automobilisti l’opzione di utilizzare, negli interventi di riparazione, anche  ricambi rigenerati a quelli nuovi.

Un settore in forte crescita

Il revisionato non è un mercato marginale. Anzi è un settore che occupa un peso sempre più rilevante su scala internazionale. Da uno screening attuale  della European Remanufacturing Network, il comparto avrebbe un valore di mercato in Europa di quasi 30 miliardi di euro con una proiezione, a dir poco entusiasmante,  in grado di poter toccare lo stratosferico business dei 90 miliardi di euro entro il 2030. Segno di quanto questo universo attiri sempre più le attenzioni dei produttori di componenti e  delle stesse Case Auto.

Ma perché piace così tanto?

La risposta ha una doppia motivazione. Da un lato è un prodotto alla portata di tutte le tasche che però non perde di qualità. Rigenerazione (quella fatta in modo appropriato) vuol dire dare una nuova vita ai ricambi, eliminando qualsiasi coefficiente di difettosità così da renderli simili al nuovo. Dunque longevi e sicuri. L’altro aspetto volge lo sguardo al rispetto dell’ambiente. Produrre un ricambio nuovo, infatti, ha dei costi energetici molto superiori al remanufacturing di uno vecchio. Giusto per fare un esempio, basta considerare le emissioni di CO2, cioè l’anidride carbonica. Se pensiamo che questo gas contribuisce all’incremento del famigerato “effetto serra”, la rigenerazione di un motorino di avviamento produce circa un chilogrammo di anidride carbonica. Mentre la produzione dello stesso pezzo nuovo arriva a circa dieci chilogrammi.

Il mercato in Italia

Molte le imprese che nel nostro post vendita hanno scommesso su questo settore. Diverse quelle che lavorano al remanufacturing del turbocompressore: così da migliorare il risparmio complessivo di carburante nonché soddisfare gli standard di emissioni ambientali, oggi più severi. Ma c’è anche chi si occupa di rigenerazione dei sistemi frenanti, chi di parti di ricambio idrauliche ed elettriche e chi di motori. Il tutto a conferma della trasversalità di un settore dagli innumerevoli ambiti di applicazione.

1 Comments

  1. Dino says:

    E un ottima notizia meno ferraglia in giro e recupero di energia

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