Il governo non può più fregarsene

di Massimo Ghenzer*

Sono trascorsi due terzi del 2018 e il mercato ha inviato una serie di messaggi che speriamo siano raccolti dal governo e rappresentino la base per interventi intelligenti e di breve/medio e lungo termine. I consumatori non sposano in pieno la condanna del diesel e ne acquistano ancora in maggioranza. L’ibrido cresce, ma rappresenta appena un 5% del mercato. I consumatori, poi, hanno capito che il noleggio a lungo termine, il car sharing le altre forme di mobilità avanzata, rappresentano un vantaggio operativo ed economico.

La risposta delle istituzioni è scoraggiante, alcune autorità locali per risolvere i problemi di inquinamento hanno decretato demagogicamente la morte anticipata del diesel, accusandolo di essere il vero agente che inquina. Tecnicamente non è così e le posizioni di alcuni sindaci sono puramente demagogiche e furbe, per non affrontare i veri problemi dell’inquinamento.

La vetustà del parco è il primo problema da risolvere: circa un terzo è vecchio e non risponde più ai criteri di sicurezza e di emissioni imposti. Si parla molto di vetture elettriche, ma se ne vendono poche centinaia al mese. Il consumatore medio non si può permettere una vettura elettrica ma, anche se decidesse di acquistarla o, meglio, noleggiarla, non troverebbe agevole il processo di ricarica. Pochi e lenti i punti di ricarica, spesso nel centro delle città vengono utilizzati come parcheggio.

Un recente studio ha confermato che al tasso di rinnovo attuale il parco italiano si rinnoverà in 14 anni. I governi che si sono succeduti in questi anni hanno ignorato i problemi dei consumatori dell’auto, e anche l’esecutivo attuale non dà segni concreti di interesse.

Le accise sui carburanti, vecchio problema, sono eccessive e in alcuni casi si rifanno a decisioni prese per problemi sorti decenni addietro. Le Case propongono sconti sempre crescenti e fanno largo ricorso alle auto-immatricolazioni, ma sono sole a stimolare il mercato, mentre i governi assistono impassibili. Questo tipo di scelta non può continuare. Il settore è fondamentale per l’economia e per gli equilibri generali del Paese. Un intervento è urgente e indispensabile per dettare le linee guida e prendere provvedimenti che accelerino il rinnovo del parco.

*Presidente di Areté-Methodos

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