Il gala dell’associazione Borgogni per la sicurezza stradale

Come istituzioni possiamo fare tante leggi” sulla sicurezza stradale ma serve “l’impegno a livello culturale per fare arrivare il messaggio” che il rispetto di quelle stesse leggi salva la vita. E le associazioni come quella intitolata a Gabriele Borgogni, morto a 19 anni il 4 dicembre 2004 a Firenze, travolto da un automobilista ubriaco, svolgono a tale scopo “un’attività importantissima”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in un videomessaggio inviato in occasione della cena di beneficenza organizzata ieri all’Obihall a Firenze dall’associazione Gabriele Borgogni onlus insieme alla Fondazione Claudio Ciai e alle Volpi rosse, squadra di basket formata da giocatori in carrozzina.

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Bonafede ha anche osservato che “le porte di via Arenula” sono spalancate per proposte dalle associazioni su un tema “fondamentale” come quello della sicurezza stradale: “Il dialogo con voi mi onora”. All’evento erano presenti tra gli altri il prefetto Laura Lega, il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, l’assessore toscano ai Trasporti, Vincenzo Ceccarelli, il questore Alberto Intini.

Un impegno per la vita

L’associazione Borgogni è stata fondata dalla sorella di Gabriele, Valentina, organizzatrice anche della serata, e fornisce assistenza, da quella legale a quella riabilitativa, alle vittime di incidenti stradali. Svolge inoltre attività di educazione stradale nelle scuole e ha contribuito, con altre associazioni, alla prima bozza della legge sull’omicidio stradale. Tra i prossimi impegni uno attiene proprio a quest’ultima legge, al fine di arrivare, spiega Valentina Borgogni, a due modifiche: una relativa alle lesioni gravi, per attenuare la norma, l’altra per introdurre come aggravante l’uso del cellulare alla guida. E sui rischi di chi alla guida usa il cellulare, ha ancora spiegato Valentina Borgogni, “faremo, con la Regione, uno spot, un video, insieme a Università e scuole”.

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