Il futuro sempre più “eco” del metano

Il metano ti dà una mano, si diceva, ma come dare oggi una mano al metano? E chi può farlo? Il punto sul settore, su dove va e come sta, lo ha fatto OIL&nonoil – stoccaggio e trasporto carburanti, la manifestazione nazionale di riferimento per tutti gli operatori della filiera dei carburanti liquidi e gassosi e del comparto del non-oil, in programma fino a oggi alla Fiera di Verona.

Le realtà più rappresentative del settore si sono riunite nella tavola rotonda ‘Il metano carburante della transizione energetica’. Il metano, va ricordato, abbatte gli inquinanti in maniera rilevante, in una misura del 40% per l’anidride carbonica e di oltre il 90% sul fronte dei NOx (ossidi di azoto) rispetto alle alimentazioni tradizionali, con una pressoché totale riduzione del particolato, uno dei maggiori rischi per la salute dei cittadini.


“Il metano non è solo per la transizione ma per il futuro, infatti l’ibrido a metano esiste dagli anni ’40, ed è una risorsa autarchica con il biometano”, dice Licia Balbon,i di Federmetano. “Nel passato quella a metano era l’auto ‘dei poveri’, invece siamo riusciti a trasformarla nell’auto pulita del futuro“, aggiunge Mariarosa Baroni, di NGV Italy. “Non solo transizione ma anche molto altro”, si unisce Rita Caroselli, direttore di Assogasliquidi-Federchimica, “il Gnl (Gas naturale liquefatto) ad esempio è una soluzione utile anche per sopperire alle carenze della rete e soddisfare la domanda di gas”. Non solo: “chi fa Gnl, chi ne estende la rete, fa anche metano gassoso e sopperisce così alla carenza della rete di metano per autotrazione”, il Cng, aggiunge Caroselli.

Un milione le auto a gas

Il metano per autotrazione in Italia interessa un parco circolante di circa 1 milione di veicoli con alcune regioni come l’Emilia Romagna storicamente “metaniste” mentre numeri rilevanti sono anche nelle Marche e nell’Umbria. La Lombardia intanto è in recupero e sta per raggiungere l’Emilia Romagna in quanto a numero di auto alimentate a metano. Di conseguenza, anche la vendita di auto alimentate a gas naturale è maggiore nelle regioni più “metanizzate”. Il numero degli impianti di rifornimento per metano è attorno ai 1.260, dei quali 150 sono di proprietà di compagnie petrolifere mentre il resto è in mano a privati.

Il pieno anche self-service. Presto

Tra le novità in arrivo la possibilità di effettuare il pieno in modalità self service, dopo che il decreto che lo autorizza avrà superato gli ultimi passaggi burocratici, ma i Vigili del Fuoco hanno già svolto il loro esame concedendo l’ok per la sicurezza della modalità.
Vera protagonista del metano italiano è Snam. “Il metano non è solo per la transizione, ma una soluzione di lungo periodo per migliorare la qualità dell’aria, e noi ci crediamo a partire da casa nostra, perché stiamo convertendo a gas naturale tutta la flotta aziendale”, dice Salvatore Ricco, Head of communications Snam. “Stiamo facendo diverse cose per promuovere questa forma di mobilità – spiega Ricco – la prima è che stiamo lavorando per incrementare la rete di distribuzione a livello nazionale. Abbiamo 50 stazioni di rifornimento in via di realizzazione, lavorando con alcuni dei principali operatori del settore, e abbiamo un piano per arrivare fino a 300, un’iniziativa di business per noi molto importante. Abbiamo anche un accordo con Baker Hughes (BHGE), compagnia del gruppo General Electric, per studiare la possibilità di realizzare degli impianti di microliquefazione, nell’ottica di incrementare anche la mobilità a Gnl per camion e navi. Stiamo poi integrandoci verticalmente in tutta la filiera- prosegue- abbiamo acquistato due società italiane con tecnologie molto importanti nel settore della realizzazione delle stazioni di rifornimento come Cubogas, a monte della filiera, e a valleIES Biogas che realizza impianti per la produzione di biogas e biometano”.

L’impegno di Snam

Snam, infatti, ritiene il gas naturale “una soluzione di lunghissimo periodo proprio per gli sviluppi a cui stiamo assistendo nella filiera del biometano e vuole essere protagonista della sua creazione in Italia”, segnala Ricco, il gas rinnovabile “è già nella nostra rete di trasporto, alla quale abbiamo allacciato per ora 3 impianti ma abbiamo 800 manifestazioni di interesse. Il settore è molto promettente: abbiamo delle grosse potenzialità'”.

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