Un momento del corso di guida: la frenata sul bagnato

Guidare bene, guidare sicuri: a lezione da De Adamich

di Domenico Ferrara

Quando entri per la prima in auto l’adrenalina ti assale, ti senti come un supereroe pronto a governare il proprio bolide. Ma basta poco tempo per perdere ogni certezza. E a fine giornata rimettere in discussione tutto quello che pensavi di sapere sul mondo delle autovetture. Movimenti, stile di guida, posizione corretta sul sedile e sul volante, modo di affrontare le curve, di frenare, di schivare un ostacolo improvviso, di controllare il sovrasterzo. Tutto quello che ti insegnano e ti spiegano al Centro Internazionale Guida Sicura, fondato 26 anni fa dall’ex pilota Andrea De Adamich con la collaborazione di Alfa Romeo, ti fa crollare le tue sicumere e al contempo ti fa sentire come un bambino a cui si spiega per la prima volta come andare in bicicletta. Ma ti regala anche il divertimento e l’euforia di provare un motore 2.9 V6 come quello della Giulia Quadrifoglio, 510 cv che cavalcano silenziosamente la pista di Varano de’ Melegari, vicino a Parma, o di sentire le vibrazioni e di provare le prestazioni della 4C.

C’è la mamma a cui brillano gli occhi nel vedere il figlio neopatentato destreggiarsi con incredibile tranquillità tra le curve a 8 di una mini pista da percorrere, in seconda marcia, e su un tratto di tracciato allestito su superficie bagnata artificialmente e con aree a bassa aderenza per sperimentare e valorizzare i sistemi di sicurezza attiva presenti sulle vetture: dall’ABS all’ASR, passando per VDC  ed EBD.

C’è la mamma, una piccola e vulcanica romana, che quando la vedi affrontare la prova della miniskid car (un sistema meccanico di sollevamento dell’asse posteriore di una vettura a trazione anteriore che provoca sovrasterzo a bassa velocità da controllare con la corretta tecnica di gestione dello sterzo e dell’acceleratore) senza andare mai in testacoda ti fa mettere in discussione persino l’ormai inflazionato adagio secondo cui le donne al volante sono un pericolo costante. C’è il gruppo aziendale che si diverte e si confronta quasi fosse una scolaresca alla prima gita fuori porta e c’è il trentenne torinese che ti guarda un po’ tremante e ti confessa: “Sono emozionato, ho un po’ paura”. Ma dopo i primi giri effettuati al fianco di uno dei tanti piloti istruttori del centro, ex campioni di F1 e rally, prende coraggio e inizia a stampare sorrisi goliardici. Poi c’è quello troppo sicuro di sé che proprio per questo va lungo o sbaglia la traiettoria di una curva. Perché il controllo, la competenza e l’attenzione sono fattori fondamentali in pista così come in strada. Per questo il corso inizia con una breve sessione di teoria nella quale vengono spiegate la corretta posizione delle mani sul volante e come sterzare senza spostarle, la giusta posizione sul sedile, quella dei piedi sui pedali, come entrare nelle curve calcolando le traiettorie. Ed è qui che cominciano a sgretolarsi le prime certezze. Le mani? Posizione 9 e 15. Non vanno mai staccate dal volante. Il piede sinistro? Quando non si usa la frizione, ma messo a riposo così da poter avere maggiore stabilità e spinta quando si frena. Poi si passa subito in pista a mettere in pratica le nozioni. “Questo tipo di esercitazioni dovrebbero essere obbligatorie in Italia”. Il pilota Fabio Mancini lo dice senza mezzi termini alla fine della frenata di emergenza con schivata di ostacolo improvviso su un fondo bagnato artificialmente. In pratica un dispositivo luminoso determina l’improvvisa e casuale necessità di schivare un ostacolo e delle apposite fotocellule rilevano la velocità di passaggio in prossimità del punto di inizio frenata. È uno degli “esperimenti” che si possono fare al corso di guida evoluta. Un corso che permette di conoscere, gestire e prevenire i comportamenti di un’automobile in condizioni di emergenza e di difficoltà.

Tutto questo viene fatto guidando vetture come la Giulietta, la MiTo, l’Alfa 4C e la Giulia Quadrifoglio. Insomma, una vera e propria “full immersion” nel mondo della sicurezza e del corretto comportamento alla guida di tutti i giorni, oltre che un viaggio nel divertimento sotto la costante supervisione di istruttori professionisti e molto disponibili. Il corso include delle sfide, per misurarsi con se stessi, con il tempo e anche con gli altri partecipanti. Ma quello di guida evoluta è solo uno dei tanti: c’è quello base, quello sportivo e quello avanzato, dove si possono guidare anche la Quadrifoglio 8C Competizione e la GTV Cup Racing. Perché la passione non conosce limiti, se non quelli della pista. E della strada.

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