GPL, servono misure concrete per favorire lo sviluppo

Si è svolta presso la X Commissione Attività produttive, della Camera dei Deputati, l’Audizione di Assogasliquidi, l’associazione di Federchimica che rappresenta il settore dei gas liquidi, nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sulle prospettive di attuazione e di adeguamento della Strategia Energetica Nazionale al Piano Nazionale Energia e Clima per il 2030. Il presidente Francesco Franchi ha anzitutto dato una panoramica del settore. Secondo uno studio realizzato da Ernst&Young il settore del GPL contribuisce al PIL nazionale per oltre 2 miliardi di euro, versa allo Stato sotto forma di contribuzione fiscale quasi 600 milioni di euro e conta quasi 27.500 posti di lavoro.

Franchi ha inoltre presentato i dati sui consumi registrati nel 2018: sono stati 3,3 milioni le tonnellate di GPL consumate, di cui 1,6 per il settore autotrazione e 1,7 per quello combustione. Le auto a GPL circolanti nel nostro Paese sono oltre 2,3 milioni e i distributori oltre 4.100, presenti in tutto il territorio nazionale.

Assogasliquidi ha sottolineato le proprietà di GPL e GNL, due fonti ecologiche, già pronte e disponibili, che possono aiutare il Paese per raggiungere i target di decarbonizzazione e per il miglioramento della qualità dell’aria delle nostre città. Occorrono però delle misure che favoriscano la diffusione del GPL e lo sviluppo del GNL.

Per quanto riguarda il settore auto, Assogasliquidi giudica positiva la misura indicata nel Piano relativa alla possibilità di introdurre contributi pubblici per interventi di conversione di auto a GPL.  I dati mostrano che le auto a benzina ricadono per il 78% nelle classi più inquinanti, da euro 0 a euro 4, per un totale di 14 milioni di auto. Se solo si convertisse a GPL il 50% di questi veicoli, si otterrebbe un vantaggio ambientale e per la salute umana enorme, pari a 1,3 milioni di tonnellate all’anno di CO2 e circa 1.000 tonnellate all’anno di NOx (precursore della formazione di polveri sottili).

Secondo Assogasliquidi servirebbero pertanto misure di promozione per l’acquisto di auto a GPL, misure di premialità sulla tassa automobilistica, accesso alle ZTL e la conferma dell’esclusione dai blocchi del traffico.

Per quanto riguarda il settore termico, Assogasliquidi ritiene che nella definizione del Piano debba essere considerata la necessità di una rilevante revisione degli incentivi finora concessi per l’acquisto di impianti a biomassa legnosa, a causa delle elevate emissioni prodotte, dimostrate da molti studi scientifici. Riservando, per esempio, il conto termico almeno agli impianti di classe 4 e le detrazioni fiscali per gli impianti con classe pari a 5.

In più, bisognerebbe introdurre divieti o limitazioni all’installazione di impianti a biomassa nelle zone più colpite dai problemi di qualità dell’aria e introdurre su questi impianti controlli di manutenzione almeno annuali.

Infine, in materia di GNL, Assogasliquidi ritiene positivo il ruolo attribuito dal Piano a questa fonte. Al fine di consentirne lo sviluppo, è necessario favorire la realizzazione di infrastrutture di approvvigionamento sul territorio nazionale; introdurre misure per il trasporto stradale pesante – come la conferma degli incentivi per l’acquisto di mezzi a GNL e misure di premialità per l’uso di mezzi pesanti a GNL (esenzione della tassa automobilistica, riduzione dei pedaggi..) e per il trasporto marittimo, come le norme di defiscalizzazione per la costruzione di depositi e/o distributori di GNL nei porti e tariffe portuali che agevolino l’utilizzo di mezzi marittimi a GNL

 

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