Blocco Euro 6 a Roma, non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire
di Paolo Caputo
“Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.” Recita così un vecchio detto popolare e mai riflessione fu più azzeccata, se applicata al Comune di Roma. Siamo alla terza replica della “domenica ecologica” e anche domenica 11 febbraio si è compiuta imperterrita la discriminazione nei confronti dei cittadini romani “sfortunati” possessori di un veicolo Diesel Euro 6. Incurante delle oggettive argomentazioni, addotte a supporto dell’esenzione di questa categoria di veicoli dal divieto imposto (cfr. miei precedenti articoli su Fuorigiri del 18/11/17 http://bit.ly/2Dgjr03 e del 19/01/18 http://bit.ly/2BTFXP9), l’amministrazione capitolina non ha trovato neanche il tempo di rispondere, né tentare di confutare, le tesi addotte.
Siamo in periodo elettorale e mi preme chiarire che questa vicenda non ha alcuna valenza politica, prova ne sia che altre amministrazioni comunali, guidate dal medesimo partito, pur in presenza di superamento di soglie di inquinamento, non hanno discriminato alcuno e non hanno bloccato i Diesel Euro 6 (Rif. Torino: http://bit.ly/2EhCIi8).
Risposte zero, diritti violati
Ebbene, un altro detto popolare recita “domandare è lecito, rispondere è cortesia”, e io aggiungerei anche questione di educazione, ma tant’è. Probabilmente la risposta, prima o poi, arriverà. Magari quando saranno terminate le repliche di questa demagogica ordinanza…
Evidentemente il cittadino non ha diritto di reclamare i propri diritti, e nemmeno che questi siano uniformati ai diritti degli altri (ndr: sono esentati veicoli ben più inquinanti dei Diesel Euro 6). Ma se il cittadino non viene ascoltato, chi ha imposto questa discriminazione dovrà ascoltare e rispondere alla Procura della Repubblica alla quale, come già anticipato, sono stati trasmessi gli atti di questa vicenda (cfr. http://bit.ly/2Bn1VZO).
In attesa che la Giustizia faccia il suo corso, è stata anche attivata una petizione online sul noto sito change.org ed invito tutti coloro che hanno a cuore questo argomento a sottoscriverla cliccando qui http://bit.ly/2BRFa1e. È ormai certo che non eviteremo il nuovo blocco della prossima domenica 25 febbraio, ma almeno cerchiamo di evitare il reiterarsi di queste azioni discriminatorie.