Autotrasporto: un volano per l’occupazione

di Franco Fenoglio*

I dati parlano chiaro: il mercato dei veicoli industriali è in continua contrazione. È una situazione estremamente allarmante che si protrae da tutto il secondo semestre del 2019 e che temiamo possa proseguire senza sosta nei prossimi mesi. Il parco circolante continua così a invecchiare, con pesanti ricadute sul fronte della sicurezza e della sostenibilità del sistema trasporto del Nostro Paese. Guardando al futuro, le prospettive per il 2020 sono estremamente preoccupanti: non esiste alcun progetto concreto e duraturo che consenta di avvicinare gli obiettivi di sostenibilità ambientale sempre più ambiziosi che vengono affermati nelle dichiarazioni generali di principio.

L’esito deludente del COP 25 di Madrid è una dimostrazione della indecisione nella quale versano i leader mondiali, che sembrano incapaci di elaborare una strategia comune – e perciò vincente – per affrontare con qualche risultato concreto le questioni ambientali.

Caricare il mondo imprenditoriale e segnatamente l’industria che costruisce mezzi di trasporto, di oneri sempre più pesanti – e spesso decisamente impropri – addossandole la responsabilità del problema dell’inquinamento e quindi il compito di trovarvi le soluzioni, non ripulisce né l’aria, né la coscienza della politica. Per troppo tempo – inoltre – nel nostro Paese in particolare, si sono distribuite a pioggia – disperdendole colpevolmente – risorse che avrebbero potuto, se fossero state impiegate nell’ambito di un indirizzo politico accorto, avviare uno sviluppo virtuoso del sistema logistico e in particolare di quella che oggi è la sua componente più delicata: quella dell’autotrasporto.

Il ruolo dell’autotrasporto in un moderno sistema intermodale smart deve essere rivisitato alla luce dell’innovazione tecnologica già disponibile, nonché della ricerca sempre in atto sui sistemi e sui veicoli, tenendo presente che tanto le caratteristiche dei mezzi quanto le loro condizioni di impiego andranno mutando.

Anche per queste ragioni, il comparto nel suo complesso già si trova di fronte ad una grave carenza di lavoratori che rispondano ad adeguati profili professionali in un Paese in cui si parla costantemente di carenza di posti di lavoro. Per questo, Unrae intende dedicare il 2020 al tema dei giovani meccatronici, riprendendo inoltre quello dei giovani conducenti già avviato nel 2017.

L’assistenza ai veicoli industriali, insieme con l’autotrasporto, sono due comparti produttivi di servizi con fortissima capacità occupazionale. È quindi gravissimo non dedicarsi alla formazione di giovani che fossero interessati ad un lavoro proiettato verso un futuro prossimo tecnologicamente all’avanguardia e potenzialmente in grande evoluzione.

*Presidente di Unrae Veicoli Industriali

 

 

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