È disponibile il nuovo Dossier ANFIA “Trasporto merci su strada in Unione Europea e in Italia”, realizzato dall’Area Studi e Statistiche dell’Associazione. Questo dossier – 60 pagine ricche di grafici e tabelle e comprensive di un’appendice statistica – fa parte di una collana di pubblicazioni a cura dell’Area Studi e Statistiche (https://www.anfia.it/it/pubblicazioni-dossier) e si prefigge di fotografare il settore dell’autotrasporto e del mercato degli autocarri in Ue e in Italia, utilizzando le informazioni provenienti dalle indagini ufficiali di Eurostat e Istat per il trasporto merci, e di Acea per il mercato dei veicoli nuovi.

Autotrasporto, ecco cosa ci aspetta

di Gianmarco Giorda*

Il nostro nuovo Dossier, giunto alla terza edizione e parte di una collana di pubblicazioni a cura dell’Area Studi e Statistiche dell’Associazione, rappresenta una fotografia del trasporto merci in Italia e in Europa su dati ufficiali Eurostat, Istat e del Ministero dei Trasporti. Nella prima parte, lo studio riporta un’analisi della movimentazione delle merci e dell’evoluzione del trasporto su strada comparato con le altre modalità e tra i Paesi europei. Nel 2016 il traffico merci in Unione europea risulta in crescita (+4,5%), così come il trasporto stradale (+5,2%, con un volume di 1.803,5 miliardi di tkm, il più alto registrato negli ultimi 5 anni). Anche nel 2017, la modalità stradale continua a essere la preferita: gli autocarri trasportano il 72,8% (in Italia oltre l’80%) delle merci movimentate su terra.

Nonostante l’incremento del traffico di merci, il numero di incidenti mortali che hanno coinvolto veicoli industriali è diminuito, in Europa, di quasi il 50% dal 2005, a testimonianza di un miglioramento delle dotazioni di sicurezza dei mezzi. A questo proposito, a maggio 2018, la Commissione europea ha proposto una revisione del regolamento generale sulla sicurezza (GSR), che specifica i sistemi di sicurezza di cui dovrebbero essere dotati i nuovi tipi di camion, dal monitoraggio della pressione degli pneumatici al riconoscimento dei limiti di velocità, dalla telecamera posteriore attiva durante la retromarcia al riconoscimento dello stato di attenzione del conducente.

Una serie di sfide tecnologiche e regolamentari influirà quindi sull’evoluzione del settore. Ricordo, a questo proposito, che la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamentazione riguardante la riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli industriali – la prima per questo specifico comparto – che prevede due livelli di riduzione per il 2025 e il 2030, rispettivamente del 15% e del 30% rispetto al valore medio del 2019, anno in cui tutti i produttori europei di veicoli pesanti utilizzeranno lo stesso strumento di calcolo (il software VECTO) per dichiarare e documentare le emissioni di CO2 di un’ampia gamma di autocarri.

Si tratta di target ambiziosi, per raggiungere i quali è indispensabile migliorare la distribuzione delle stazioni di rifornimento di CNG e GNL, investire sulla rete infrastrutturale per l’elettromobilità dei camion (in particolare, sui punti di ricarica ad alta potenza per i camion a lungo raggio), rinnovare il parco e sostenere lo sviluppo di carburanti sostenibili, nonché migliorare i sistemi di informazione e gestione del traffico.

*Direttore di Anfia

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