Autotrasportatori: le aziende negano l’uso dei bagni, mancano anche le mascherine

Non bastano le difficoltà lungo l’asse del Brennero. Ai camionisti e alle camioniste in viaggio per rifornire farmacie e  negozi di generi alimentari in tutta Italia viene precluso anche l’uso dei bagni. Sempre più aziende committenti, infatti, stanno affiggendo cartelli e inviando ‘circolari’ alle imprese di autotrasporto per precisare che i loro servizi igienici sono off-limits  per gli autotrasportatori.

La denuncia di Conftrasporto-Confcommercio

Lo denuncia, condannando la cosa senza mezzi termini, il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè, che ricorda quanto la categoria, con il proprio sacrificio, garantisca ai cittadini italiani l’accesso ai generi di prima necessità anche ai tempi del coronavirus: “Molti autisti, una volta caricata o scaricata la merce, non possono nemmeno andarsi a lavare le mani, che è una delle prime misure prescritte in questi tempi: i committenti non glielo consentono – spiega Uggè – È vero che, recependo una nostra istanza, il Governo ha concesso agli autogrill di rimanere aperti garantendo la continuità del servizio (notizia decisamente positiva), ma l’atteggiamento delle aziende che negano i bagni a chi macina chilometri per onorare i propri impegni è inqualificabile”.

Autotrasportatori, le mascherine sono introvabili

Altro problema che gli autisti evidenziano agli uffici di Conftrasporto è la carenza di mascherine, introvabili per molte imprese anche se obbligatorie per la categoria. “Abbiamo comunicato la nostra disponibilità ad acquistarle alla Protezione civile che, per evitare episodi di sciacallaggio, ne ha giustamente avocata a sé la gestione, e siamo in attesa di una risposta”, conclude il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio.

 

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