Auto elettriche, ecco l’alimentatore automatico

Un sistema di ricarica facile, applicabile a qualsiasi modello di auto elettrica in circolazione: è Daze Technology ad aggiudicarsi i 5.000 euro (oltre a un percorso di open innovation) del primo premio del MOTUS-E Event che si è tenuto al WeGil di Roma in collaborazione con tree, open innovation partner. Daze Technology ha ideato DazePlug, un sistema autonomo e conduttivo di alimentazione, che elimina il cavo di ricarica e la necessità di intervento umano, rendendo l’operazione automatica. DazePlug è disegnato per parcheggi privati e commerciali: deve semplicemente essere adagiato sul pavimento dell’area di parcheggio, senza nessun fissaggio, e essere connesso alla rete elettrica. Ogni volta che si parcheggia il proprio veicolo elettrico, un connettore si innesta nell’auto, effettuando la carica in autonomia. Impossibile quindi dimenticarsi di “fare il pieno” elettrico all’auto.

Secondo classificato, con un premio di 3.000 euro e un percorso di open innovation, E-Gap, sistema che mette a disposizione dei Van, furgoncini, per la ricarica in mobilità e on-demand di veicoli elettrici. Terzo premio – 2.000 euro e un percorso di open innovation – a Swascan, piattaforma in cloud progettata per rafforzare la cyber security nel campo della mobilità elettrica.

A lanciare la doppia call – una riservata alle startup, un’altra alle idee di progetto – è stata Motus-E, associazione di operatori industriali – tra i quali ABB, ALD, Allianz, Cobat, Enel X, Nissan, Volkswagen – mondo accademico e associazionismo ambientale e consumeristico, nata con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia. Innovation partner dell’iniziativa è tree, società che accompagna le aziende all’innovazione attraverso i tre pilastri di open innovation, education e communication.

A vincere il primo premio come migliore idea progettuale è Ricarico, un “Airbnb della ricarica elettrica” pensato come una piattaforma che mette in contatto persone che necessitano di ricaricare il proprio veicolo elettrico, con persone che dispongono di una postazione di ricarica da condividere, generalmente privati. Il team di Ricarico ha vinto tre mesi di accesso al Talent Working degli Spazi Attivi di LazioInnova. La premiazione ha segnato inoltre l’inizio di un percorso di Open Innovation con tree, Motus-E e le aziende associate.

Le tematiche che hanno visto concorrere i partecipanti a entrambe le call vanno dal nuovo design urbano all’ottimizzazione degli stalli di ricarica, passando per il trasporto pubblico elettrico e la circular economy, comprendendo anche i sistemi di integrazione e di gestione delle ricariche e la cybersecurity dei veicoli connessi.

In Italia il parco circolante elettrico è costituito da circa 20mila veicoli contro i 38 milioni a combustibili fossili, mentre le infrastrutture di ricarica sono poco più di 5.000. Numeri ancora bassi, ma in netta crescita anno dopo anno. E nel 2019 il tasso di sviluppo potrebbe essere ancora più alto, proprio grazie all’ecobonus governativo e agli interventi di infrastrutturazione massiva.

«La crescita del settore ha alcuni importanti risvolti pratici, di cui ci stiamo occupando in maniera attiva – sottolinea il segretario generale di Motus-E, Dino Marcozzi –. È necessaria una riconversione dei modelli scolastici e accademici, per questo abbiamo lanciato una call for startup e una call for ideas e abbiamo avviato dei percorsi accademici post-lauream ad hoc con le migliori realtà universitarie italiane, senza dimenticare la formazione dei tecnici meccatronici, vero e proprio bacino occupazionale del futuro».

«Dalla diffusione della mobilità elettrica – osserva il ceo di tree Antonio Perdichizzi – nascono nuove necessità di innovazione, non solo tecnologica, per rendere le nostre città sempre più vivibili e semplificare la vita dei cittadini verso una mobilità sempre più sostenibile. Il nostro impegno è proprio quello di facilitare il collegamento tra il sistema dell’industria, dell’accademia, delle istituzioni che Motus-E rappresenta e l’ecosistema dell’innovazione. In questo modo, startup di valore incontrano aziende aperte a costruire il futuro, nel nome dell’open innovation».

 

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