Audi Q7 TFSI e quattro: l’altra elettrica con i 4 anelli

di Piero Evangelisti

La Casa di Ingolstadt compie un ulteriore passo nell’elettrificazione della gamma. Nella seconda metà del 2019 hanno debuttato cinque modelli ibridi plug-in, appartenenti alle gamme Q5, A3, A6, A7 Sportback e A8. Adesso è il momento della nuova Audi Q7 TFSI e quattro che monta la stessa tecnologia già sperimentata sulla Q5 TFSI e quattro: due “cuori” e trazione integrale permanente quattro.

Al propulsore termico V6 3.0 TFSI, turbo a iniezione diretta della benzina con filtro antiparticolato, che eroga 340 cv e 450 Nm di coppia, si accompagna un motore elettrico sincrono a magneti permanenti (Psm) – forte di una potenza di picco di 128 cv e di 350 Nm di coppia – integrato, insieme alla frizione di separazione, nella trasmissione tiptronic.

L’elettronica di potenza trasforma la corrente continua erogata dalla batteria ad alta tensione in corrente alternata, destinata all’alimentazione del motore elettrico. Nelle fasi di recupero, il propulsore a zero emissioni funge da generatore accumulando energia nella batteria agli ioni di litio. Quest’ultima posizionata sotto il pianale del bagagliaio, composta da 168 celle prismatiche organizzate in quattordici moduli su due livelli sovrapposti e caratterizzata da una capacità di 17,3 kWh e da una tensione nominale di 308 Volt.

Due step di potenza, autonomia di 43 km

In virtù delle differenti performance del motore elettrico in modalità boost, clienti della nuova Q7 plug-in possono scegliere tra due step di potenza. Q7 60 TFSI e quattro può contare su un powertrain da 456 cv e 700 Nm di coppia: 250 Nm in più rispetto a quanto erogato dal solo V6. La vettura scatta da 0 a 100 kmh in 5,7 secondi a fronte di una velocità massima limitata elettronicamente di 240 orari (135 km/h in modalità puramente elettrica). Q7 55 TFSI e quattro si avvale invece di un powertrain da 381 cve 600 Nm. In modalità elettrica entrambe le versioni possono contare su di un’autonomia di 43 chilometri (Wltp).

In Italia, l’omologazione ibrida porta in dote sensibili vantaggi in termini di mobilità e fiscalità. L’auto è infatti esente dai blocchi del traffico, accede liberamente alle ZTL e, in molteplici città, beneficia della sosta gratuita sulle strisce blu.

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