AsConAuto punta su meccatronico e formazione degli autoriparatori del futuro

di Stefano Belfiore*

Meccanico ed elettrauto si fondono in una sola figura: il meccatronico. Professione (prevista già dalla norma 224/2012) che entrerà ufficialmente in operatività  a partire dal 1° gennaio 2018. L’autoriparatore è dunque chiamato ad avere nuovi skill professionali in grado di rispondere al meglio agli attuali interventi di manutenzione su un parco auto (quello prodotto oggi) sempre più innovativo nelle sue componenti dove un ruolo essenziale lo gioca anche l’attività di diagnosi predittiva del guasto. Un fronte di grande attualità su cui gravita l’attenzione di AsConAuto. L’Associazione Consorzi Concessionari Auto va in aiuto degli oltre 80.000 autoriparatori presenti nel mercato nazionale. Lo fa attraverso un’azione didattica. Così come annuncia il vicepresidente Giorgio Boiani, in occasione della recente tappa milanese di #FORUMAutoMotive.

Stipulata una convenzione

La nostra Associazione – evidenzia Boiani – è intervenuta per stipulare una convenzione con un ente formativo accreditato così da offrire un corso online di formazione sulla meccatronica in grado di permettere agli autoriparatori che ne usufruiscano di ottenere le qualifiche di competenze necessarie a ottenere la licenza come meccatronico qualificato”. Ma c’è di più. “Il nostro progetto associativo – continua – interviene anche  su aree collegate alle nuove tematiche emerse nel mercato del lavoro. Infatti, un nuovo contratto,  formulato proprio  per il  comparto automotive,  è la recente risorsa innovativa messa a disposizione per gli associati AsConAuto, ma anche  per chi  voglia farne uso nel mercato specifico”.  E, di fronte alla mutazione in atto che vede nuovi progetti in avvio a sostegno delle auto elettriche, una domanda sorge spontanea: quale sarà l’impatto per il mercato del lavoro? Secondo Boiani lo skyline non è del tutto roseo. “Seppur l’elettrificazione delle auto rappresenti un progetto ambizioso (si parla di  2.700 nuovi punti di rifornimento per car elettriche), quanti posti di lavoro – si domanda – potranno essere a rischio nei 22.900 distributori di benzina presenti in Italia?”. “Anche queste – conclude – sono riflessioni che devono accompagnarci nel nostro lavoro quotidiano a favore dello sviluppo del comparto: le persone e il loro lavoro devono restare al centro della nostra attività”.

*(www.inforicambi.it)

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