Snam sulla via dell’idrogeno

di Marco Alverà*

La corsa mondiale all’idrogeno è partita e l’Italia ha tutte le carte in regola per diventare un leader del settore, creando una propria filiera ed esportando le proprie tecnologie nel mondo. È importante puntare sulla ricerca e sullo sviluppo dell’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili. Snam ha aperto la strada nell’aprile scorso iniziando a sperimentare l’immissione di una quota del 5% di idrogeno nella rete di trasporto gas in Campania e a ottobre organizzeremo a Roma un convegno internazionale proprio sull’idrogeno.

Proprio in relazione alla transizione energetica, Snam vuole consolidare il proprio ruolo di leader. Come? L’idea è mettere nella nostra rete gas nuovo, gas fatto da rifiuti, fatto dall’idrogeno, che si può gia mischiare con il metano. Dopo l’esperimento campano, il prossimo passo sarà di aumentare gradualmente la percentuale. L’idea è di usare per il trasporto dell’idrogeno le infrastrutture” gas, sfruttando a costo zero quelle già esistenti.

L’idrogeno immesso nella rete del metano a Contursi Terme, in provincia di Salerno, era prodotto in modo chimico, lo step successivo è produrlo da fonti eoliche o fotovoltaiche. Questo relativo all’idrogeno è un progetto molto ambizioso che stiamo promuovendo a livello europeo. Infatti, la gara all’idrogeno sta partendo in questo momento per tutti i Paesi, non ce n’è uno che stia davanti, a parte il Giappone che storicamente ha investito di più. Ma con l’eccezione di quest’ultimo, l’Italia può giocarsela, infatti abbiamo eccellenze e tecnologie, dobbiamo creare filiere, fare ricerca ed essere noi a esportare tecnologie, evitando l’errore fatto nel primo giro di rinnovabili, con tutto il know how che è andato in Cina.

*Amministratore delegato di Snam 

 

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