La Casa svedese si conferma leader nella protezione di guidatori e passeggeri: a certificarlo è l’ente indipendente EuroNCAP che con le famose cinque stelle ha assegnato alla nuova XC60 anche il premio “Best in class”, categoria “Large Suv”, il punteggio complessivo più alto tra quelli di tutte le auto testate lo scorso anno
di Damiano Bolognini Cobianchi
Cinque stelle per la maxi Suv XC90 conquistate nel 2015, cinque stelle nel 2017 per la station wagon V90, per la berlina S90 e per la sport utility di medie dimensioni XC60: con questi risultati Volvo si conferma a pieno diritto nel firmamento dei costruttori di auto più sicure al mondo. E’ stato l’EuroNCAP a certificare l’eccellenza protettiva di tutti i suoi nuovi modelli, progettati e sviluppati internamente, dopo l’acquisizione nel 2010 del marchio scandinavo da parte del gruppo cinese Geely. Inoltre, alla XC60 l’ente indipendente europeo ha assegnato il premio “Best in class” 2017, categoria “Large Suv”, grazie a un punteggio complessivo che è il più elevato tra quelli di tutti i modelli sottoposti a verifica nel corso dello scorso anno (risultato a suo tempo conquistato anche dalla più grande XC90). Le votazioni ottenute da questa vettura nei test sono impressionanti: ben 98 su 100 per la protezione degli adulti, 87 su 100 per quella dei bambini, 76 su 100 per i pedoni e 95 su 100 per la dotazione di sistemi di sicurezza, “quasi il 20% in più del miglior competitor diretto” sottolineano da Göteborg. Insomma, come evidenziato da Malin Ekholm, vicepresidente del Volvo Cars Safety Centre, questa è una delle “Volvo più sicure che siano mai state costruite”. Per XC60, in produzione nell’impianto svedese di Torslanda, recentemente vincitrice del prestigioso riconoscimento statunitense 2018 North American Utility of the Year e, in precedenza, insieme a vari altri premi, anche del titolo di Car of the Year per il Giappone, si tratta della conferma delle eccellenti qualità strutturali della piattaforma modulare SPA (Scalable Product Architecture), su cui è nata e che è stata impiegata anche per lo sviluppo della nuova wagon media V60, in premiere mondiale all’ottantottesima edizione del Salone di Ginevra.
Una leadership che viene da lontano
Il primato in fatto di protezione, conquistato dalla XC60, è solo l’ultimo successo di una lunga storia di ricerca e sviluppo che ha permesso ai progettisti di Göteborg di salvare migliaia di vite umane. Una filosofia che fa parte del Dna del brand, sin dalla sua fondazione: “Le macchine sono guidate dalle persone e il principio guida dietro ogni nostra azione in Volvo è, e deve rimanere, la sicurezza”, dissero il 14 aprile 1927, Assar Gabrielsson e Gustaf Larson, fondatori della Casa automobilistica, nel dare l’avvio alla produzione della loro prima vettura, la Öppen Vagn 4 cylindrar (ÖV4). Un principio che in oltre 90 anni di storia non è mai venuto meno e che ha portato gli ingegneri del marchio scandinavo a sviluppare per le loro macchine tanti dispositivi innovativi, in seguito adottati genericamente nel mondo dell’automotive, a partire dalla cintura a tre punti di ancoraggio, fatta debuttare nel 1959 sulla P120 e sulla PV 544. Oggi questa impostazione si concretizza nell’obiettivo “mortalità zero entro il 2020“, basato, oltre che sull’applicazione di tecnologie per la sicurezza di marcia attiva e passiva, anche sull’introduzione di soluzioni di comunicazione fra i veicoli e le infrastrutture e di dispositivi via via sempre più vicini ai sistemi di guida autonoma. Un esempio è dato proprio dalla Volvo XC60 che, grazie all’ultima evoluzione del sistema di assistenza City Safety, quando viaggia a un’andatura compresa tra i 50 e i 100 km/h aiuta la vettura a sterzare per evitare un ostacolo, sia esso un altro veicolo che si para improvvisamente in mezzo alla strada, sia un pedone sia un animale. In tali casi, quando il cervellone di bordo riconosce che il comando di frenata di emergenza non è sufficiente a evitare l’impatto, applica alla vettura una sterzata assistita, verificando per tempo che in senso contrario non stiano sopraggiungendo altri mezzi, grazie a sistemi radar e telecamere.
Verso la guida autonoma
Lunga 4,69 metri, larga 2,12, con un peso di 1.740 kg, la seconda generazione della XC60 ha raccolto l’importante eredità del modello presentato nel 2008 che, con oltre un milione di esemplari venduti, è arrivato a contare per circa il 30% del fatturato del brand. Una vettura, quella, che è stata scelta da oltre 40mila automobilisti italiani. Lanciata nel nostro Paese dalla terza settimana di settembre 2017, la nuova Suv ha subito ottenuto un grande consenso tanto che, ha spiegato a suo tempo Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Car Italia, ha raccolto addirittura oltre 1.000 ordini “al buio”, ancor prima dell’inizio ufficiale delle vendite. Di questi entusiastici clienti, “oltre il 50% sono stati di conquista“, sono arrivati cioè da altri marchi, per lo più tedeschi. “L’obiettivo – aveva dichiarato Crisci – è di venderne almeno 4.000 nel 2018, per arrivare nei prossimi due anni con il suo apporto e con quello di XC40 a superare i 20.000 veicoli l’anno”. Risultati ambiziosi che fanno affidamento oltre che sullo stile e le caratteristiche di comfort e di guida della vettura, proprio sul grande appeal legato alla sua sicurezza. A tal riguardo si deve sottolineare come siano numerosi i dispositivi elettronici che hanno debuttato sul modello, tra cui oltre al già citato City Safety figura il Run-off Road Mitigation che, agendo sullo sterzo, evita le uscite di strada involontarie del veicolo. Questa è, appunto, la prima vettura del brand che oltre a poter frenare e accelerare da sola può sterzare autonomamente: con l’Oncoming lane mitigation lo può fare per cambiare traiettoria e riportare la vettura all’interno della propria corsia, per evitare l’impatto con veicoli provenienti in senso contrario. Non manca, infine, nella sua dotazione, una versione evoluta del Pilot Assist, il dispositivo semiautonomo di assistenza alla guida già disponibile sulla XC90, in grado di far seguire il tracciato alla Volvo in piena autonomia, su strade dotate di segnaletica ben definita e sino a velocità di 130 km/h. Nel complesso si tratta di un insieme di soluzioni che arrivano direttamente dal futuro della mobilità e che, oltre a contribuire a incrementare la sicurezza di guida, rendono il viaggiare in auto ancora più piacevole e rilassante.
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