Ecco l’arma capace di contrastare la tendenza di mentire sullo stato di usura di una vettura, attribuendole così un valore superiore a quello reale. Operazioni del genere producono effetti negativi nel mercato per circa 10 miliardi. La soluzione tecnologica contro queste pratiche fraudolente, sviluppata in Svizzera da FGMTech, viene distribuita in Italia da Evolvea, società del gruppo Filippetti
di Valerio Boni
Si chiama Diogene ed è il dispositivo destinato a mettere fine alla pratica fraudolenta dell’alterazione dei chilometraggi delle auto d’occasione. Si tratta di una soluzione tecnologica sviluppata in Svizzera da FGMTech, che permette di dialogare con la strumentazione di bordo delle auto prodotte dai maggiori costruttori mondiali. La distribuzione sul territorio italiano di Diogene è curata da Evolvea, una società del Gruppo Filippetti, nata come star-up innovativa nel 2013 per integrare in un’unica realtà il bagaglio di esperienze e competenze di Gruppo Filippetti nel mercato della Mobility.
Quello della manipolazione delle percorrenze è un fenomeno radicato in Italia, ma non solo. Da un rapporto commissionato nel gennaio 2018 dal Parlamento Europeo, risulta che quasi la metà delle auto usate vendute ha subito alterazioni. Le stime degli effetti di queste operazioni chiaramente illegali sono impressionanti: si parla di 9.6 miliardi di euro ogni anno, ai quali si aggiungono ricadute difficilmente calcolabili sull’interno mercato.
L’utilizzo di Diogene consente ora di contrastare il fenomeno, grazie a un algoritmo sviluppato dalla stessa FGMTech, che è in grado di leggere il chilometraggio effettivo, arrivando direttamente al cuore dell’elettronica di bordo. In questo modo si “bypassano” i dati evidenziati dal contachilometri, per ottenere quelli reali per inviarli al palmare che è fornito in dotazione. Con le percorrenze, Diogene acquisisce e trasmette anche una serie aggiuntiva di dati utili per stabilire lo stato di salute del veicolo.
Questa soluzione rappresenta un’arma efficace per contrastare la tendenza di mentire sullo stato di usura di una vettura, con l’obiettivo di attribuirle un valore superiore a quello reale. Un metodo scientifico, decisamente più efficace di quelli empirici utilizzati fino a oggi, basati sostanzialmente sulla verifica dei timbri sul libretto di manutenzione.
L’avvio dell’importazione e della distribuzione di Diogene è solo uno degli ambiti strategici in cui è impegnata Evolvea, che si occupa di Mobility 4.0, Digital Transformation 4.0, Industry 4.0, Building 4.0 e Technology 4.0, integrando servizi tradizionali, come l’ingegneria o le costruzioni, con una ulteriore gamma di soluzioni tecnologiche erogate attraverso una piattaforma digitale proprietaria, basata sull’impiego intensivo di tecnologie intelligenti. Un aspetto distintivo di Evolvea è certamente la capacità di integrare il know-how tradizionale con innovazioni tecnologiche all’avanguardia nei progetti su misura realizzati in base alle esigenze tecniche e finanziarie dei clienti, con una sede a Milano, vari uffici in Italia e filiali in Germania, Svizzera e Serbia.
negli usa e’ impossibile manomettere il contachilometri, non so esattamente perche,’ me lo ha spiegato un venditore di auto mi ha solo detto… impossible!!!!!quando ho chiesto se la macchina aveva il chilometraggio alterato!!!!
Mah sinceramente rimango basito di fronte a queste fantomatiche invenzioni…
Nella revisione obbligatoria per legge ogni 2 anni vengono annotati anche i km percorsi, basta consultare i chilometri registrati nelle revisioni precedenti per capire se l’auto è schilometrata o meno.
Diffidare inoltre da auto con libretti sostituiti, targhe nuove, etc.
In questo modo di fregature io non ne ho mai prese.
CON LE REVISIONI BIENNALI VIENE SEGNATO SUL LIBRETTO IL NUMERO DI CHILOMETRI PERCORSI, PER CUI NON SERVE NESSUN AGGEGGIO PER I FURBETTI !
MI MERAVIGLIO COME NON CI ABBIANO PENSATO PRIMA ! PROBABILMENTE CI HANNO PENSATO , MA HANNO PREFERITO NON ROMPERE LE UOVA NEL PANIERE DI QUALCUNO !
Caro signore,
anche se esistono le revisioni biennali, basterrebbe scalare i km percorsi prima di ogni revisione ed il gioco è fatto!
Esatto, uno si spara 100000 in due anni e prima della revisione li scala
Sicuramente il metodo descritto è molto preciso, però ritengo che semplicemente inserendo a fianco della data, anche il numero di Km letti sul contachilometri all’atto della revisione periodica dell’auto potrebbe con una spesa pari a zero, scoraggiare un gran numero di furbetti.
Sarebbe necessario solo una minima modifica ai software che gestiscono la stampa degli adesivi da applicarsi suile carte di circolazione a cura delle ditte abilitate dalla Motorizzazione Civile ed il gioco è fatto.
Ovviamente si potrebbe obiettare che il tagliandino adesivo potrebbe essere contraffatto, però all’atto dell’acquisto un semplice accesso alla baanca dati a disposizione della Motorizzazione Civile, per la sola visura dei km registrati a quella data a quella targa, potrebbe facilmente sgamare in tempo zero e costo zero ogni possibile truffatore.
Cordiali saluti
Paolo
Da anni in Belgio esiste il “Car Pass” che certifica il chilometraggio reale dell’autovettura ed è un documento ufficiale che deve accompagnare obbligatoriamente il libretto di circolazione in caso di vendita.
Dovrebbe essere cosi in tutta Europa .
E per chi scala i km percorsi, denuncia per rode in commercio e chiusura dell’attività per sei mesi.
Credo questo controllo da poco tempo sia anche in Italia perché nel fare la revisione ogni due anni viene controllato il chilometraggio e segnato, mi sembra anche sia controllabile online da qualche parte
Tramite App Veicolo e la targa del veicolo si hanno tutti i dati e anche i km registrati alla revisione.
Credo questo controllo da poco tempo sia anche in Italia perché nel fare la revisione ogni due anni viene controllato il chilometraggio e segnato, mi sembra anche sia controllabile online da qualche parte
se io dopo quattro anni e centomila km prima di andare in revisione ne tolgo 80 mila”?
Vorrei rispondere a tutte le persone che si affidano ai km registrati sul libretto dopo revisione: se percorro con la mia nuova auto 40mila km all’anno diventano 80 dopo 2 anni, prima della revisione ne “tolgo 50mila nel libretto verranno registrati 30mila km. Alla fonte rimane sempre una parte di disonestà , pratica spesso usata nella nostra Italia
La prima revisione mi risulta debba avvenire sempre dopo 4 anni.
Moltissime auto vengono vendute prima dei 4 anni con percorrenze anche di 60.000 km/anno.
Alterare il contachilometri prima della revisione in questo caso non mi sembra troppo difficile, quindi per me l’indicazione in fase di revisione, seppure una buona idea, no risolve del tutto il problema.
Sarebbe più opportuno innalzare le pene è fare controlli a campione…
vorrei proprio vedere se a Napoli non trovano subito il modo di superare anche questo nuovo sistema , si , sono certo che si
Ci voleva una ditta svizzera??? Bastano un lettore canbus cinese da 20€ ed un po’ di pratica con il software. Ci sono delle celle di memoria sulle quali è inibita la scrittura ad esempio il numero dei cicli degli iniettori. Certo da qui non si può capire se un auto ha 110.000 o 111.000 chilometri ma se il rivenditore ne sottrae il 30 o 40% è più che evidente.
Grazie Tommaso per l’informazione davvero utile; ma potresti essere così gentile da spiegare che relazione matematica cè tra numero cicli iniettori e km percorsi in auto diesel ( capisto che è approssimativa ma giusto per avere un idea )
Nelle auto di recente fabbricazione, il chilometraggio e’ leggebile nella chiave elettronica in dotazione.
Le revisioni periodiche, così come sono regolamentate, oggi, servono a poco: Una persona si compra un’auto nuova, e dopo i primi 2 anni, dove ci sono i tagliandi ufficiali, percorre 30. 000 km l’anno, e poi prima di presentarsi alla prima revisione, dopo 4 anni, ne scala 50000. Chi se ne accorge, senza tagliandi ufficiali?