UnipolSai presenta la versione più recente dell’Osservatorio che analizza i dati registrati da oltre 3,8 milioni di scatole nere. Oltre a raccogliere informazioni preziose per la sicurezza, consentono infatti di scoprire quanto e come sono usati i veicoli a motore sull’intero territorio. Con risultati curiosi
di Valerio Boni
Da più di 10 anni la scatola nera è un prezioso strumento offerto agli automobilisti in grado di leggere e immagazzinare una serie di informazioni relative all’auto, quando questa è in movimento o è semplicemente parcheggiata. La capacità di registrare con precisione la velocità, le accelerazioni laterali e la posizione, oltre a data e ora, rende la scatola nera un elemento insostituibile per determinare le responsabilità in caso di sinistro, di rendere possibile la contestazione di infrazioni del Codice errate, di facilitare il ritrovamento del mezzo in caso di furto e anche di inviare autonomamente un allarme alla centrale di assistenza in caso di incidente grave. Un ultimo pregio di questo dispositivo è rappresentato dalla possibilità di ottenere uno sconto significativo sulle polizze Rc Auto, Furto e Incendio per chi scelga di installare una scatola nera sul veicolo di proprietà.
Uno strumento che piace agli italiani
I pregi sono evidenti, e gli italiani che ne apprezzano l’utilità sono in costante crescita; erano oltre 2 milioni alla fine del 2014, e oggi sono circa 7,5 milioni. Leader in questo particolare settore è Unipol, con quasi il 50% di scatole nere Unibox installate e gestite dalla centrale di assistenza. La notevole mole di dati che è quotidianamente inviata e catalogata, rappresenta uno strumento prezioso che fornisce informazioni puntuali su come gli italiani utilizzano quotidianamente l’auto. Dati che Unipol è in grado di elaborare nel completo rispetto della privacy, poiché si tratta di valori aggregati che non consentono di risalire al singolo utente, e raccogliere in un Osservatorio sulle abitudini di guida degli italiani.
Le abitudini al volante
L’ultimo studio, presentato recentemente, fornisce un quadro aggiornato di come il rapporto con il veicolo non sia omogeneo a livello nazionale, e sia in costante evoluzione, come conferma il confronto con i primi dati raccolti 5 anni fa. In sintesi, si evidenzia una crescita dell’impiego dei veicoli a quattro ruote, ma per effettuare tratte più brevi. È il risultato di un costante aumento del traffico, visto che rispetto al 2013 gli italiani trascorrono mediamente 5 minuti in più alla guida, ma con velocità in calo di 4 km/h.
Se si analizza più nel dettaglio la tendenza, si scopre che si riducono le percorrenze nelle grandi città, ma che queste sono in costante crescita nelle province medio-piccole. A Roma, Torino e Milano si percorrono, rispettivamente, 12.177, 11.585 e 11.294 km ogni anno, distanze che sono inferiori di 400, 600 e 100 km rispetto al precedente rilevamento. Ma il calo è ancora più significativo a Firenze: 1.400 km in meno. Per contro ci sono città come Perugia, Isernia e Rovigo che fanno segnare percrorrenze tra i 14.600 e i 16.815 km, ben oltre la media nazionale che è di 12.240 km.
«Il minore utilizzo dell’auto nelle aree metropolitane – commenta Enrico San Pietro, Condirettore Generale Assicurativo UnipolSai – è spiegato dalla difficoltà nel trovare parcheggi, la possibilità di servirsi di mezzi pubblici, l’attitudine all’uso delle due ruote (bicicletta e/o scooter), l’utilizzo crescente di forme di mobilità alternativa (car/bike sharing, taxi, ecc.) e la facilità di accesso a mezzi alternativi di trasporto quali per esempio l’Alta Velocità».
Cosa incide sulle tendenze
L’Osservatorio fotografa puntualmente le differenze marcate tra Nord e Sud. Se in Val d’Aosta gli abitanti trascorrono mediamente al volante un’ora e 15 minuti ogni giorno, in Campania questo tempo sale a un’ora e 37. Ciò significa che un automobilista di Napoli o di Caserta trascorre ogni anno ben 20 giorni (considerando le 24 ore) alla guida, contro la media nazionale di 17 giorni. Un divario che risulta accentuato anche a causa di infrastrutture inadeguate e alla minor offerta di servizio pubblico, che obbliga di fatto a utilizzare il veicolo personale per gli spostamenti.
Primati e curiosità
L’analisi nel dettaglio dei dati provenienti dai 3,8 milioni di veicoli equipaggiati con le scatole nereUnibox fa emergere anche una serie di primati e curiosità. A cominciare dalla classifica delle regioni in cui si percorrono più chilometri in 12 mesi, comandata dall’Umbria con 13.697 km davanti a Molise e Veneto, mentre all’ultimo posto si trova la Liguria, con 9.944 km annui. Se si restringe il cerchio e si passa dalle regioni alle province, si scopre che al comando c’è Rovigo, dove si percorrono in media 16.815 km in un anno e all’ultimo si confermano due città della Liguria: Genova con 9.630 km e Imperia con 9.670.
La regione delle Riviere di Levante e Ponente conquista il primato di regione nella quale si guida per meno giorni l’anno, mentre dal lato opposto della classifica si trova la Puglia, dove ci si sposta su veicoli a quattro ruote quasi 6 giorni su 7 ogni settimana. La Puglia, con la Sicilia, comanda anche la graduatoria delle regioni più “nottambule”, nelle quali si guida di più dopo il tramonto. Lo studio si chiude con un’ultima curiosità: venerdì è il giorno in cui gli italiani si muovono di più in auto ma, al contrario di quanto si possa pensare, la domenica è quello in cui si guida meno.
Io l’ho installato 4 anni fa, e mi trovo BENISSIMO!
“Imperia con 9.630 km e Imperia con 9.670.”
Refuso.
Imperia con 9.630 km e Imperia con 9.670.
Refuso
IL GOVERNO FACCIA UNA BELLA PATRIMONIALE SULLE AUTO E SI RISOLVERANNO I PROBLEMI..